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giovedì, 29 Maggio, 2025
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La Francia apre al suicidio assistito, ma Bayrou espime riserve

Approvata in Assemblea nazionale un disegno di legge che legalizza l’aiuto medico a morire. Il Primo ministro, cattolico, lascia filtrare le sue obiezioni: “Da parlamentare mi sarei astenuto”.

L’Assemblea nazionale francese ha approvato ieri, in prima lettura, un disegno di legge che legalizza l’aiuto medico a morire, segnando una svolta significativa nel dibattito sul fine della vita in Francia. Il testo, sostenuto dalla maggioranza centrista e dalla sinistra, ha ottenuto 305 voti favorevoli e 199 contrari, mentre una proposta parallela per il rafforzamento delle cure palliative è stata approvata all’unanimità.

Norme tra le più severe in Europa

La legge prevede che l’accesso all’aiuto a morire sia consentito solo a pazienti maggiorenni, cittadini o residenti in Francia, affetti da una malattia grave e incurabile, in fase avanzata o terminale, che provochi sofferenze fisiche o psicologiche costanti e insopportabili. Il paziente deve essere in grado di esprimere liberamente e consapevolmente la volontà di porre fine alla propria vita. L’aiuto può consistere nell’auto-somministrazione di una sostanza letale o, se il paziente non è fisicamente in grado, nella somministrazione da parte di un medico o un infermiere.

Le riserve di Bayrou

Il Primo Ministro François Bayrou, cattolico, ha espresso riserve sulla norma proposta, sicché da parlamentare si sarebbe astenuto. Bayrou ha sottolineato di avere ancora “interrogativi” su diversi aspetti del testo, in particolare sul reato di ostacolo all’accesso all’aiuto a morire, che prevede fino a due anni di carcere e 30.000 euro di multa. Secondo Bayrou, “non è un ostacolo cercare di persuadere qualcuno a vivere”. Ha comunque affermato di avere fiducia nel processo parlamentare per chiarire questi punti.

Un iter ancora lungo

La legge dovrà ora passare al Senato e poi tornare all’Assemblea nazionale per una seconda lettura, rendendo improbabile la sua entrata in vigore prima del prossimo anno. Il dibattito rimane acceso, con opinioni divergenti tra i partiti politici e all’interno della società civile, riflettendo la complessità e delicatezza del tema.