Angela Merkel non ha tardato un minuto a criticare Friederich Merz, il suo successore alla guida della Cdu, che in Parlamento ha aperto all’estrema destra dell’AfD su una mozione restrittiva in materia di immigrazione. La mossa ha provocato nella pubblica opinione il timore di una pratica demolizione del “Brandmauer”, la barriera che storicamente separa i partiti tradizionali tedeschi dall’ultradestra. Merkel invece ha sottolineato l’esigenza di mantenere una distanza netta da formazioni di ispirazione nazista, auspicando una sostanziale solidarietà democratica per rilanciare l’Europa in un’era segnata dal protagonismo aggressivo di Trump.
La convinzione dell’ex cancelliera è che gli Stati Uniti, per affrontare la minaccia rappresentata dall’alleanza Russia-Cina, non possano abbandonare la loro missione di libertà, garantendo la solidarietà tra le nazioni democratiche dell’Occidente. Inoltre, Merkel ritiene che l’emergenza climatica richieda sforzi globali per ridurre gli esodi di massa, evitando in parallelo le politiche discriminatorie che ostacolano l’inclusione. Un salto di qualità nel nuovo ordine mondiale implica un impegno comune a tutela della “famiglia umana”, come auspicato dalla Dichiarazione dei diritti umani del 1948.
Il deciso intervento di Merkel mira a scuotere la Germania, sottolineando che il paese non può aspirare, qualora cedesse a gesti irresponsabili “à la Merz”, a un ruolo guida nella costruzione di un’Europa capace di resistere alle pericolose derive populiste. L’opinione pubblica ha risposto al monito di “Mutti” – la “Mamma”, così in Germania chiamano la Merkel – con una imponente manifestazione a Berlino per invocare la tenuta della politica di emerginazione della estrema destra.
Resta da vedere se Merz sarà coerente con l’impegno preso davanti al suo partito, dopo il grave scivolone, salvaguardando l’unità interna attorno ai principi democratici che hanno sempre contraddistinto la Cdu. Importante è evitare che in campagna elettorale – si vota il 23 febbraio – cresca la sfiducia dei cittadini, dando ulteriore fiato alla critica della democrazia e rafforzando, nello specifico, la spinta all’astensionismo. Il popolo tedesco deve comprendere che solo attraverso un serio impegno a favore della cooperazione sovranazionale sarà possibile affrontare le sfide globali e garantire un futuro prospero per l’Europa e il mondo intero.