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venerdì, 1 Agosto, 2025
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La Lega contro i neomelodici e le fiction alla Gomorra

Roma, 31 lug. (askanews) – Punire con la reclusione da un anno e mezzo a tre anni chiunque, con qualsiasi mezzo e con qualsiasi forma di espressione, pubblicamente istiga i minori a commettere delitti inneggiando alla cultura mafiosa: è una delle tre proposte presentate oggi dalla Lega in una conferenza stampa in sala Nassirya al Senato alla presenza del leader Matteo Salvini e di Daniela Di Maggio, madre di Giogiò, Giovanbattista Cutolo, il musicista ucciso a Napoli nel 2023. Nel suo nome i leghisti hanno depositato due ddl al Senato e una proposta di legge alla Camera “per evitare – ha detto il vicepremier – che ci siano altri Giogiò”.

Uno dei due ddl a Palazzo Madama prevede l’introduzione nel codice penale, attraverso l’articolo 416-bis.2, del reato di “propaganda e istigazione a delinquere con metodo mafioso in danno di minori”. “Quando si pone in essere un atteggiamento che invoglia i ragazzi a seguire la criminalità organizzata si crea questa fattispecie di reato che può comportare una condanna da un anno e mezzo a tre anni”, ha spiegato il senatore leghista Gianluca Cantalamessa, primo firmatario del testo. “Ci sono alcune canzoni che inneggiano, ‘vieni con noi’, che parlano del detenuto, canzoni neomelodiche che consigliano di comprare le armi per essere sicuri anche in modo illegale”. Nel mirino leghista oltre alle canzoni anche le fiction, una su tutte Gomorra, tratta dal best seller di Roberto Saviano: “La fiction Gomorra non ha modelli positivi, mentre quando eravamo piccoli c’era il buono e il cattivo e quindi il bambino sceglieva. In queste fiction non c’è il modello positivo, sono tutti i cattivi”. Salvini ha assicurato che la Lega è “attenta a ciò che è libero pensiero e ciò che è reato: il problema non è censurare il cantante, il problema è che se uno fa il video col mitra non è libertà di pensiero, se fai il video col mitra sei un demente”. Anche Cantalamessa ha garantito: “Siamo per il massimo della libertà del pensiero ma se alcuni clan organizzano delle cose ad arte per attirare i ragazzi, a tutela dei ragazzi bisogna intervenire”. Nella bozza del ddl, l’unico non ancora ufficialmente depositato, è previsto anche che “non possano essere invocate, a propria scusa, ragioni o finalità di carattere artistico, letterario, storico o di costume”.

L’altro ddl sempre a firma Cantalamessa prevede misure per scoraggiare l’emulazione di personaggi che inneggiano al crimine, oscurando gli account di indagati e condannati per reati ostativi (criminalità organizzata, terrorismo, sequestro di persona, traffico di droga).

La terza proposta è stata presentata alla Camera a prima firma di Jacopo Morrone e istituisce l’Autorità garante per la tutela delle vittime di reati: “Va benissimo il il garante dei detenuti che qualcosina hanno sbagliato per essere detenuti, serve anche un garante delle vittime che non hanno scelto di essere vittime per supporto economico, giuridico, psicologico…voglio vederne uno in Parlamento che dice di non essere d’accordo”, ha detto Salvini.