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domenica, 18 Maggio, 2025
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La mossa Meloni per riprendersi la scena, mette al tavolo Vance e von der Leyen

Roma, 18 mag. (askanews) – Messa nell’angolo a Tirana dai “volenterosi”, Giorgia Meloni tira fuori dal cilindro una mossa a sorpresa. Dopo la cerimonia di insediamento di Leone XIV la premier accoglie a Palazzo Chigi, alle 15.30, il vice presidente americano J.D. Vance e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la foto certifica, almeno mediaticamente, quel ruolo di “pontiera” tra le due sponde dell’Atlantico che era il suo obiettivo fin dall’insediamento di Donald Trump.

Nel salottino adiacente al suo studio, sullo sfondo le bandiere degli Usa, dell’Italia e dell’Unione europea, per la prima volta i ‘contendenti’ della partita sui dazi si incontrano faccia a faccia – per oltre un’ora – e la premier, nelle dichiarazioni iniziali, non nasconde la soddisfazione. “Quando un mese fa ero stata ospite di Donald Trump alla Casa Bianca avevo proposto un incontro tra Unione europea e Usa”, ricorda, ringraziando Vance e von der Leyen “per aver offerto questa occasione”. Certo, ammette, tra Unione europea e Usa “ci sono molte questioni da discutere, dei problemi che vanno superati ma sappiamo soprattutto quanto le relazioni tra Ue e Usa siano fondamentali nell’ambito di un Occidente che vuole mantenere la sua unità, la sua forza, essere ancora in grado di disegnare la rotta” e “spero che la giornata di oggi possa essere un primo incontro e un nuovo inizio”. Per quanto riguarda in particolare la questione dei dazi, la premier si prende cura di chiarire che “la competenza in Europa è della Commissione, il ruolo dell’Italia è legato alla necessità e alla voglia di favorire il dialogo”. Un dialogo che deve essere “franco e aperto” ma senza mai dimenticare “quanto siamo importanti gli uni per gli altri”.

Da Vance (che la definisce “una buona amica”), la premier incassa il riconoscimento di un ruolo: si è “offerta di essere un costruttore di ponti tra l’Europa e gli Stati Uniti e naturalmente il presidente Trump, e io siamo entusiasti di accettare”. Certo l’incontro di oggi non sarà decisivo e Vance (accompagnato dal segretario di Stato Marco Rubio) lo chiarisce nel suo intervento: “Ho ripetuto più volte – dice – che ritengo l’Europa un alleato importante degli Stati Uniti. I singoli paesi all’interno dell’Europa sono importanti alleati degli Stati Uniti. Ma naturalmente, abbiamo alcuni punti di disaccordo, come a volte accade tra amici su questioni come il commercio. E abbiamo anche molti accordi e molte cose su cui possiamo lavorare insieme. Auspico che questo sia l’inizio di negoziati commerciali di lungo termine, per vantaggi commerciali a lungo termine tra Usa e Ue”.

Cauta Ursula von der Leyen, consapevole che i negoziati, fino a ora, non hanno prodotto risultati concreti significativi. Con gli Usa, sottolinea, “abbiamo una relazione speciale e molto stretta, in particolare abbiamo la più ampia relazione commerciale al mondo con oltre 1,5 trilioni di dollari l’anno. E’ importante ora esserci scambiati delle proposte che i nostri esperti stanno valutando a fondo, perché sappiamo che il diavolo è nei dettagli, ma alla fine vogliamo raggiungere un buon accordo per entrambe le parti”. La presidente della Commissione mette sul tavolo anche la guerra in Ucraina (“La prossima settimana sarà cruciale”) e la questione delle spese per la difesa, a poco più di un mese dal summit Nato in programma all’Aja dal 24 al 26 giugno. “So – sottolinea – che gli Stati membri europei devono aumentare gli investimenti nella difesa. Per questo, come Commissione, abbiamo autorizzato l’utilizzo di 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni per gli investimenti nella difesa. E questo, naturalmente, rafforzerà l’Unione Europea, ma sappiamo cosa significa un’Europa forte, e anche una Nato forte”.

Al termine della riunione, su X, Meloni si rallegra per un “confronto costruttivo” che segna un “passo in avanti per l’unita’ dell’Occidente”. L’Italia, assicura, “intende fare la sua parte per rilanciare il dialogo tra Unione Europea e Stati Uniti”.

Intanto, tornando ai “volenterosi”, da Roma il cancelliere tedesco Friedrich Merz annuncia di voler parlare, assieme ai leader di Regno Unito, Francia e Polonia, di nuovo con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima del suo colloquio con Vladimir Putin. “Possiamo solo sperare che ci saranno ulteriori progressi”, ha auspicato Merz, che ieri pomeriggio aveva incontrato Meloni a Palazzo Chigi. Non si sa, però, se questa volta la presidente del Consiglio italiana sarà coinvolta.