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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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La polarizzazione minaccia la democrazia: Serve un cambio di rotta.

Il sistema elettorale proporzionale da sempre è il modello che consente una polarizzazione limitata e favorisce il dialogo tra differenti forze politiche, senza l’edificazione di muri tra due blocchi.

Gentile Direttore,

sembra che anche il Natale sia stato corrotto dalla conflittualità politica. Ho trovato surreale come differenti movimenti politici, di maggioranza e di opposizione, abbiano fornito delle linee guida ai propri simpatizzanti su come comportarsi in caso di discussioni politiche durante i pranzi e le cene natalizie.

Sembra ormai che l’individuo non sia più in grado di parlare con parenti e amici di politica in maniera autonoma, seguendo il proprio libero arbitrio e il proprio intelletto, senza che dal comitato centrale non gli arrivi una strategia precisa.

Sembra che la discussione politica sia talmente polarizzata ed estremizzata che forse si ha paura di incidenti domestici, se non viene seguito un preciso ordine di scuderia nell’affrontare le differenti idee di un parente o di un amico. È possibile che non si riesca a costruire un clima di dialogo e confronto, rispettoso delle idee altrui nemmeno in famiglia? Possibile che nemmeno tra amici si possano individuare soluzioni condivise o almeno un sentire comune? Questo sfilacciamento della società civile è preoccupante perché comporta una maggior fragilità della democrazia. 

Se chi ha opinioni diverse dalle mie è semplicemente un mio nemico e non può presentare utili spunti di riflessione, se l’altro non merita rispetto, se non è consentito di coltivare il dubbio di fronte ai quesiti della civiltà, se la violenza diventa un cappio che strozza la ragione nel dibattito pubblico, ci perdiamo tutti, a prescindere dal ruolo che ricopriamo, perché ci perde il nostro Paese, la nostra Comunità, la nostra Patria.

Lo scorso 8 Dicembre, sul Corriere della Sera, un editoriale ricordava come la propaganda putiniana non favorisse solo i post dei suoi sostenitori nei paesi Occidentali, ma anche di coloro i quali si posizionavano all’estremo opposto dello scacchiere politico. Lo scopo era quello di favorire una polarizzazione della politica e la distruzione del sistema democratico che si basa sul sacrosanto principio del rispetto reciproco.

Le immagini di questi mesi, con fotografie di leader politici bruciate, siano essi di destra o di sinistra, o i continui insulti che si lanciano da una parte all’altra, sembrano evidenziare come questa polarizzazione sia talmente critica da esser vicina al punto di non ritorno.

Forse è arrivato il momento di abbassare i toni, di assumersi la responsabilità che all’altro sia garantito sempre il diritto di opinione e di parola, senza che ci sia un insulto dietro l’angolo. 

Capita ormai troppo spesso che anche di fronte ai propri errori invece di chiedere scusa, si dica: chiedo scusa, ho/hanno sbagliato, ma cosa vogliamo dire di quegli altri che hanno fatto questo e quello?

Una pratica del genere, invece di distendere i toni come dovrebbe fare una qualunque attestazione di questo tipo, favorisce la polarizzazione e fomenta la violenza politica. Bisognerebbe smetterla di aggiungere sempre un ma alla fine delle prese di distanza da certi comportamenti.

La violenza politica va rinnegata sempre, senza se e senza ma. Così come la polarizzazione andrebbe frenata quando, oltre a favorire un accrescimento di taluni consensi, porta alla perdita del rispetto reciproco tra avversari. 

P.S. In questo senso, il sistema elettorale proporzionale da sempre è il modello che consente una polarizzazione limitata e favorisce il dialogo tra differenti forze politiche, senza l’edificazione di muri tra due blocchi. Forse di fronte alle ingerenze straniere che vogliono fomentare la violenza e le divisioni, adottare un sistema come il proporzionale potrebbe rappresentare una prima difesa della Democrazia e della Libertà nella nostra Italia.