Sono raccolte in otto punti le indicazioni per dare risposte ai bisogni insoddisfatti dei pazienti con tumori gastrointestinali, ossia neoplasie di stomaco, colon-retto e pancreas, dai numeri importanti: ogni anno si registrano 80mila nuovi casi. Otto diritti imprescindibili, contenuti nella prima Carta dei Diritti dei pazienti con tumori gastrointestinali, #TumoriGIFacciamociSentire, lanciata dalla Favo, la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia e messa a punto insieme a Isheo, con il supporto incondizionato del Gruppo Servier in Italia.

Un documento condiviso con le principali Associazioni dei pazienti specifiche per ciascuna area (Associazione italiana Gist Onlus (Aig), Associazione italiana malati di cancro (Aimac), Associazione italiana stomizzati (Aistom), Associazione di volontariato malati oncologici colon-retto (Amoc), Associazione Pierluigi Natalucci, Codice Viola, Federazione italiana incontinenti e disfunzioni pavimento pelvico (Fincopp), My Everest, Net Italy, Oltre La Ricerca e Vivere senza stomaco), validato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e indirizzato ai decisori politici e ai responsabili della pianificazione sanitaria delle Regioni e delle reti di cura.

Una road map  adeguata nata dalla necessità di assicurare ai pazienti un supporto adeguato e omogeneo sul territorio e in tutte le fasi della malattia. Chi convive con queste neoplasie deve infatti fare spesso i conti con ritardi e tempi lunghi dell’iter diagnostico, disomogeneità nella presenza delle strutture di eccellenza, carenza della continuità assistenziale. Ostacoli, che seppur comuni a tutti i pazienti oncologici, per quelli con tumori gastrointestinali diventano ancora più gravosi, soprattutto quando la malattia è in una fase avanzata e presenta esiti difficili da trattare.