Molti si lamentano perché oggi i politici sono piuttosto fermi. E io, paradossalmente, sostengo che questo non sia sempre e assolutamente un guaio. Se la macchina parlamentare trovasse di tanto in tanto, come sta accadendo, qualche “attimo” di riposo, potremmo persino tirare un respiro di sollievo.
Mi spiego: non è forse vero che il lamento più frequente sia quello di avere una infinità di leggi? Che si costruiscono su leggi precedenti, che emendano leggi vigenti, che rimandano a leggi passate, in un tourbillon che fa impazzire di solito, l’interprete delle stesse? Anzi, rincaro la dose, secondo alcuni cultori della materia, si dovrebbe delegiferare. Cioè, depennare, cancellare, annullare, bruciare! A far questo bisogna essere molto abili. Perché non si annichilisce qualcosa, senza sapere che cosa questo produca. Perché, in fondo, togliere è un esercizio particolarmente delicato.
Ecco, se ci si lamentasse perché viene meno quest’ultima possibilità, allora anche io mi propongo come quelli che si lamentano perché il Parlamento lavora poco. A lavorar male, c’è sempre una grande disponibilità di esperti. Il Parlamento, pertanto, se prende qualche vacanza di troppo, quel “male” non verrebbe per nuocere, perché le ultime produzioni testimoniano un’incredibile abilità di muoversi in quel ramo.
Mi si dirà che c’è anche il Governo. Vero. Ma questi, come per solito fanno tutti i Ministeri, hanno dalla loro i Ministeri, Ministeri che in Italia sono ben equipaggiati. Fatta la legge, non si tratta che trovare vie di attuazione. E ogni Governo, tranne qualche sfaccendato che si è sempre trovato in quelle vesti, lavora secondo i ritmi cadenzati dalla macchina burocratica.
Vi faccio solo un esempio. Pensate forse che un Ministro dell’industria o un Ministro del commercio sia esperto in tali materie? Nessuno! Sono politici. Hanno a che fare con le volontà, non con le strette competenze. Ed è per questo che, solo in rari casi, le macchine operative, le burocrazie di Stato, se ne stanno con le braccia conserte. Non potrebbe essere. Ogni macchina Statale ha un suo ritmo, che mantiene le sue frequenze, anche al cambiar del politico di turno.
Questo pezzo lo scrivo per non scimmiottare cose che per solito si dicono. Cioè, “non fanno nulla, “lasciano le cose come stanno”, “sono dei fannulloni”. Non è così.
Possiamo solo dire che le politiche si possono dimostrare pasticciate, che gli orientamenti sembrano votati ai deragliamenti, ma dire che non fanno nulla, non corrisponde al dato oggettivo.
Potrei finire così. Ponderiamo con molta attenzione i giudizi frettolosi. È nostro compito riflettere. In certe circostanze, se lo stupido dorme, almeno per quel tempo, non vende la sua … qualità.