Le prossime elezioni amministrative della primavera 2021, in particolare la sfida che riguarderà la scelta del nuovo Sindaco di Roma, saranno un appuntamento fondamentale per capire dove andrà la politica nazionale nei prossimi anni.  Considerando la centralità delle elezioni capitoline, ad oggi gli schieramenti politici (salvo l’annunciata ricandidatura della Sindaca Raggi), non hanno ancora definito una loro posizione. Sono stati proposti una serie di nomi quasi esclusivamente nell’area del centrosinistra (troppi!….), senza però aver individuato una personalità di equilibrio. Nello schieramento di centrodestra, ad oggi, riscontriamo il vuoto assoluto. Questa condizione denota un’assenza di “progettazione” politica, un’assenza di idee sulla città Capitale da parte delle forze politiche, un’assenza di un gruppo dirigente autorevole e credibile in grado di affrontare con determinazione il degrado oggettivo della Città.

Imputo alla mia generazione, ultima cresciuta nell’impegnativa selezione a cui si veniva sottoposti dai partiti nella tanto vituperata Prima Repubblica, la responsabilità di non aver speso energie intellettuali ed organizzative per la crescita di una nuova classe dirigente romana: una generazione di trentenni e quarantenni all’altezza del ruolo che Roma merita a livello nazionale ed internazionale.

La frattura e il dislivello apertisi tra alcune aree metropolitane italiane, non soltanto del Nord, e Roma, è ormai un dato oggettivo; il decadimento dei servizi pubblici, un’urbanistica lasciata all’improvvisazione, l’aumento progressivo delle disuguaglianze sociali e l’inesistenza di una programmazione economica, sono le evidenze di maggior preoccupazione, che fanno della Città di Roma un problema di tutto il Paese.

Tutto ciò dovrebbe far emergere la volontà da parte di una comunità di donne e uomini di buona volontà, di assumersi la responsabilità di rilanciare un progetto per la Capitale d’Italia, che guardi ai prossimi dieci anni e che possa attrarre investimenti pubblici e privati, valorizzare l’immenso patrimonio storico e culturale e definire una strategia di coesione sociale, fondamentale per una ripresa organica complessiva di tutta l’area metropolitana capitolina.

Pertanto colgo con favore l’invito promosso dall’amico Lucio D’Ubaldo nei confronti del Direttore de Il Foglio, a farsi promotore di un’iniziativa per un’aggregazione di un’area liberal-popolare nella città di Roma, che possa identificare una candidatura autorevole, sulla scorta dell’esperienza dei primi del Novecento, quando il quotidiano Il Messaggero prese l’iniziativa che portò all’elezione di Ernesto Nathan a Sindaco della città.

E’ un invito affascinante e che riporterebbe la politica al centro del dibattito capitolino.

Una risposta positiva da parte del Direttore Cerasa sono certo favorirebbe il risveglio della politica romana da un assopimento generale.

Roma merita risposte programmatiche di qualità e l’autorevolezza politica necessaria per uscire sulle difficili condizioni di governo in cui versa e che la caratterizzi nuovamente a livello nazionale ed internazionale, quale laboratorio politico, culturale e di integrazione sociale.