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La Scuola di Musica di Fiesole al Maggio Musicale Fiorentino

Roma, 18 mar. (askanews) – Cinquantuno anni di storia, più di 100 corsi annuali, 14 orchestre, 6 cori, centinaia di appuntamenti musicali ogni anno, premi e riconoscimenti in tutto il mondo, migliaia di studenti: è la Scuola di Musica di Fiesole, da sempre fucina del talento italiano ed internazionale, che il 23 marzo presenterà sul palco del Maggio Musicale Fiorentino uno dei suoi tanti fiori all’occhiello, l’Orchestra Giovanile Italiana (Ogi), unica vera orchestra giovanile pre-professionale in Italia, riconosciuta in tutto il mondo per la sua grande storia, unicità ed eccellenza.

Ad aprire il concerto, inoltre, un’altra importante realtà formativa, culturale e sociale di Fiesole, l’Orchestra dei Ragazzi, formata da allievi tra gli 11 e 20 anni, i talenti di domani. Sul podio dell’Ogi per l’occasione il giovane violinista e direttore d’orchestra russo Afanasy Chupin, astro nascente cresciuto con MusicAeterna di Theodor Currentzis, che ha già lavorato con l’Ogi secondo un processo evolutivo che permette all’orchestra sia di reagire agli impulsi direttoriali sia di essere in grado di prendersi delle responsabilità autonome seguendo un modello cameristico.

Superato il cinquantennale lo scorso anno, la Scuola di Musica di Fiesole vive oggi una nuova stagione di grande intraprendenza e vivacità, forte di un prestigioso passato, del suo ruolo di fondatrice e cuore pulsante di ECMA (European Chamber Music Academy), ma anche della credibilità del suo Direttore Artistico dal 2020, il pianista e direttore d’orchestra Alexander Lonquich, nonché del continuo fluire verso Villa la Torraccia di migliaia tra i migliori giovani talenti italiani.

Tra le tante nuove iniziative della scuola si conta anche il recente accordo con il Maggio Musicale Fiorentino, in cui si inserisce il concerto del 23 marzo, per il quale Fondazione CR Firenze ha messo a disposizione degli allievi ben 500 biglietti gratuiti con l’obiettivo di aiutare la crescita di nuovo pubblico e al contempo garantire un’alta partecipazione degli studenti.

Il programma del 23 marzo sarà però un momento importante per gli appassionati di musica di tutt’Italia per scoprire il futuro del grande repertorio classico nelle mani dei suoi più promettenti esecutori di domani, affidato prima con l’ouverture di Fidelio di Beethoven all’Orchestra dei Ragazzi diretta dal pianista, compositore, jazzista e docente Antonino Siringo; quindi con la OGI e la bacchetta di Afanasy Chupin si entrerà a pieno titolo nel grande sinfonismo russo novecentesco con Petruska di Stravinsky nella versione del 1947, poi con la versione sinfonica di sette numeri del balletto da Shakespeare di Sergej Prokof’ev Romeo e Giulietta, Suite n. 2 op. 64 ter del 1936. Un impaginato impegnativo anche per solide orchestre non giovanili, che dunque offrirà un banco di prova per questi giovani e le lunghe settimane di lavoro preparatorio, che la Scuola di Fiesole ha intenzione di aprire presto al pubblico per mostrare l’enorme ed appassionato lavoro che prelude alla resa artistica di ogni appuntamento delle sue compagini.

Commenta così il Direttore Artistico Alexander Lonquich il nuovo corso di SMF: “Sin dal 2020, in piena pandemia, mi sono reso conto che la sfida era grande, soprattutto per l’importanza di questa istituzione nel panorama della formazione musicale europea da cui io provengo: rispettarne il valore storico, la sua tradizione, senza però cadere vittima di quella soggezione che ti fa fermare al passato per paura di tradirlo, era ed è il cuore di questa sfida. Credo però che oggi siamo sulla strada giusta e presto potremo raccontarvi i nuovi progetti produttivi e non solo, che abbiamo disegnato per i ragazzi ma anche per il pubblico e che si concretizzeranno nel corso dell’anno ed oltre. Uno dei principi ispiratori è che la musica nasce per un pubblico e che incentivare un incontro costante tra gli studenti e il pubblico fuori dalla scuola sia un passaggio essenziale nella crescita professionale ed umana dei nostri studenti: ci ascolterete sempre più spesso, credo per il bene e il piacere di tutti, sul palco e in sala”