Città del Vaticano, 23 apr. (askanews) – Tra le tante novità del pontificato di Papa Francesco c’è anche quella della sua sepoltura che, per sua volontà, avverrà dopo la messa funebre di sabato in piazza San Pietro, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Uno spostamento che rappresenta un ‘unicum’ dalla nascita dello Stato unitario e che comporterà un aggravio di lavoro anche per l’apparato di sicurezza italiano, già impegnato per l’arrivo di capi di Stato e di governo e 170 delegazioni di Stati esteri senza contare gli oltre 200mila fedeli previsti in piazza per i funerali di Francesco.
Il trasporto della salma di Papa Bergoglio, avverrà dallo Stato della Città del Vaticano ad un’altra zona extraterritoriale, come la Basilica papale di Santa Maria Maggiore. Ma per fare ciò il corteo funebre dovrà percorrere circa 7 chilometri in territorio italiano ma questo, secondo le autorità italiane, non costituirà un problema neppure dal punto di vista diplomatico-legale.
Se da parte vaticana non filtrano notizie sul corteo funebre, da quanto si apprende, diverso sarebbe stato il caso di decesso fuori dello Stato della Città del Vaticano, come sarebbe potuto accedere nei 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma.
Papa Francesco non sarà, comunque, l’unico pontefice seppellito nella Basilica che al suo interno ospita l’icona, da lui tanto amata, della Madonna Salus populi romani.
Altri sette Pontefici sono sepolti, infatti, a Santa Maria Maggiore: Papa Onorio III (pontificato: 1216-1227), Papa Niccolò IV (pontificato: 1288-1292), Papa Pio V (pontificato: 1566-1572), Papa Sisto V (pontificato: 1585-1590), Papa Clemente VIII (pontificato: 1592-1605), Papa Paolo V (pontificato: 1605-1621) e Papa Clemente IX (pontificato: 1667-1669). Ma erano evidentemente altri tempi quando non esisteva neppure ancora lo Stato unitario italiano.