Quello dell’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune europea “non è un ruolo impossibile, ma non è miracoloso, e se l’Unione europea vuole davvero avere una politica di sicurezza e difesa comune, ha bisogno di qualcuno che la organizzi”. Tuttavia, il diritto di veto di cui dispongono gli Stati membri in quest’area può “uccidere” la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue. Lo ha affermato l’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell, nella conferenza stampa del Consiglio Difesa oggi a Bruxelles.
Un giornalista gli ha chiesto a cosa serva in realtà la posizione dell’Alto Rappresentante, che fa delle proposte che ritiene giuste ma che non vengono seguite, che non piace né alla Commissione europea, né agli Stati membri, e si trova in situazione “umiliante, “a litigare come Don Chisciotte tra i mulini a vento”.
Borrell, che a fine mese termina il suo mandato, ha risposto: “Il Trattato Ue dice che l’Unione europea vuole costruire una Politica di sicurezza e di difesa comune, e nomina per questo qualcuno chiamato Alto Rappresentante, con la capacità di fare proposte. Le proposte possono essere accettate o meno.
Normalmente lo sono, a volte no. Penso – ha sottolineato – che il compito di costruire una Politica di sicurezza e di difesa sia oggi più urgente e necessario che mai. Spero quindi che in futuro venga messa in risalto la dimensione di sicurezza e di difesa di questa posizione. In questi cinque anni abbiamo fatto tantissime cose, e niente di tutto questo sarebbe successo se non avessimo avuto qualcuno al posto di comando”.
“Per quanto riguarda la dimensione diplomatica – ha continuato l’Alto rappresentante – è ovvio che tutti gli Stati membri restano padroni della propria Politica estera, questo è previsto anche dai Trattati Ue. La Politica estera è ancora di competenza nazionale e nei Trattati si afferma chiaramente che la Commissione non rappresenta l’Unione nella Politica di sicurezza e di difesa e nella politica estera. Il Trattato – ha rilevato – lo dice chiaramente: la Commissione non rappresenta l’Unione in questi settori. Chi rappresenta allora l’Unione in questo ambito, che non è trascurabile? Il presidente del Consiglio europeo in primis e poi, a livello ministeriale, l’Alto rappresentante”.
Insomma, “il ruolo è chiaramente definito. Forse non sono riuscito a realizzarlo in modo soddisfacente, ma il ruolo dell’Alto Rappresentante è chiaro, nei Trattati”, ed è quello di rappresentare, a livello ministeriale, l’Unione europea nel settore della politica estera, di sicurezza e di difesa. “E posso assicurarvi che prende richiede molto tempo”, ha detto Borrell.
Fuori microfono, dopo la fine della conferenza stampa, gli è stato chiesto ancora se non sia piuttosto il diritto di veto degli Stati membri a rendere inefficace il ruolo dell’Alto Rappresentante e della Politica estera e di sicurezza comune.
“La regola dell’unanimità – ha riposto Borrell – uccide la Politica estera e di sicurezza comune, uccide qualsiasi politica. L’ho sempre detto. Se so di avere un diritto di veto, resto nel mio angolo e aspetto che vengano a prendermi, per provare a comprarmi”, ha concluso.