La Voce del Popolo | Meloni e Schlein: deboli in politica estera.

Meloni pensa che occorra archiviare l’Europa carolingia, quella basata sull’asse franco-tedesco. Schlein, dal canto suo, non ha speso finora una sola parola sulla raccolta di firme di Conte contro l’invio di armi a Kiev.

 

 

Marco Follini

 

Manca qualcosa, all’una e all’altra. Meloni è atlantista ma non troppo europeista. Schlein è europeista ma solo blandamente atlantista.

 

Tutte e due lo negano, beninteso.  La premier dirà che ha in mente un’altra Europa da quella che s’è vista fin qui. E la segretaria del Pd altrettanto dirà che sull’Ucraina la pensa come gli americani, o quasi. Ma in quelle piccole differenze si intravede invece qualcosa di più. E cioè una certa difficoltà a muoversi nel solco delle politiche estere che hanno protetto l’Italia fin dal dopoguerra.

 

Il fatto è che Meloni pensa che occorra archiviare l’Europa carolingia, quella basata sull’asse franco-tedesco. Operazione temeraria, a occhio e croce. E tanto più temeraria se si considera che – tra Pnrr e revisione del patto di stabilità – l’Italia è il Paese che avrebbe più bisogno di ritagliare il suo ruolo all’interno di quel contesto che oggi viene messo in forse dai paesi più scettici sui costi di una maggiore integrazione.

 

Schlein a sua volta fa fatica a far chiarezza alla sua sinistra. E mentre il suo pseudo-alleato Conte sta raccogliendo le firme contro l’invio di armi a Kiev, lei finora non ha speso una sola parola per contestare un’iniziativa che avrebbe l’effetto di modificare le coordinate internazionali del nostro paese. Ora, questa severità verso gli ucraini aggrediti, trova riscontro anche in una parte del suo stesso partito. Cosa che dovrebbe indurla a tracciare una linea. E che al tempo stesso le rende difficile e costoso tracciare quella linea. Così, tra l’una e l’altra, la nostra collocazione internazionale rischia di diventare un po’ ballerina.

 

Fonte: La Voce del Popolo – 4 maggio 2023

[Articolo qui riproposto per gentile concessione del settimanale della Diocesi di Brescia]