Il vuoto al centro premia sempre la destra
Sarà il caso che il Pd rifletta, e rifletta bene, sull’esito (mancato) dei referendum di domenica e lunedì scorsi. Perché essi svelano una delle leggi fondamentali della politica italiana. E cioè il fatto che in uno scontro tra destra e sinistra, senza niente e nessuno nel mezzo, è quasi sempre la destra che vince.
Certo, anche la Meloni avrebbe di che riflettere. Poiché i numeri – quelli mancanti – sono largamente dalle sue parti e il partito dell’astensione ha potuto indossare le penne del pavone. Ma a parte ogni considerazione di etica politica ed elettorale l’appello all’astensione rivela un’attitudine non propriamente da uomo o donna di Stato. E come tutte le astuzie, anche questa rischia di trovarsi a lungo andare con il fiato corto.
Dileggiare il centro non porta lontano
Ma i tormenti dell’opposizione sono di più, e più acuti. Essi rivelano un’attitudine alla radicalizzazione che non promette nulla di buono. Né al paese, né tantomeno alla sinistra. Si può continuare a dileggiare il centro, vittima soprattutto di se stesso, dei propri errori tenaci e dei propri personaggi un po’ attempati. Ma senza quel pezzo di elettorato non si va da nessuna parte. Come per l’appunto ci ricordano i numeri di appena pochi giorni fa.
Agli albori della seconda Repubblica Francesco Cossiga affidava a uno scioglilingua il senso delle sue ultime scorribande da presidente emerito: “La sinistra batte la destra, solo il centro batte la sinistra”. Trascorsi un bel po’ d’anni scopriamo che è vero l’esatto contrario. Forse i nuovi leader del Pd dovrebbe tenerne maggior conto.
Fonte: La Voce del Popolo – 12 giugno 2025
Articolo qui riproposto per gentile concessione dell’autore e del direttore del settimanale della Diocesi di Brescia