Milano, 9 mar. (askanews) – “L’Unione Europea o è per la pace, i diritti e il lavoro o non è. La Cgil non condivide e intende contrastare l’iniziativa della Commissaria europea e del Consiglio che hanno deciso un piano di riarmo generalizzato delle singole nazioni europee di 800 miliardi, evitando addirittura un voto del Parlamento europeo. La priorità deve essere lavoro pace diritti. L’Europa, del resto, è nata per questo”. Lo scrive il segretario della Cgil Maurizio Landini in una lettera al quotidiano La Repubblica.
“La disponibilità al dialogo e il contributo che la Cgil vuole offrire – scrive Landini – ha un obiettivo dichiarato: far assumere da tutti lo stato sociale quale valore fondante dell’Europa per garantire salute, istruzione, benessere, sicurezza, occupazione, libertà senza alcuna discriminazione. Gli 800 miliardi di euro, di cui 650 fuori dal patto di stabilità e presi dai fondi di coesione, sono invece risorse sottratte allo stato sociale e alla creazione di posti di lavoro anche perché circa il 70% di queste risorse saranno impiegate per comprare armi che aumenteranno i profitti delle aziende statunitensi. Inoltre, queste risorse e il piano deciso non serviranno né a costruire un esercito europeo né a definire un sistema di difesa europeo”. “Apprendere che l’unica idea di Europa che hanno in mente tutti i governi dell’Unione sia la corsa agli armamenti è un tragico errore – aggiunge Landini – e fa male a chi, come noi da sempre in rappresentanza del mondo del lavoro, ha fatto dell’europeismo un tratto identitario e programmatico”.
“Abbiamo pensato di rispondere – osserva il segretario sindacale – alla proposta di mobilitarsi per riaffermare l’importanza dell’Europa come dovere e necessità. L’Unione Europea o è per la pace, i diritti e il lavoro o non è. Non possiamo accettare che un presi- dente degli Stati Uniti come Donald Trump passi per pacifista mentre cerca di depredare l’Ucraina delle sue risorse e fare di Gaza un resort sulla pelle dei popoli martoriati da morte e distruzione. E rifiutiamo un’idea di Europa che agisce come se la guerra fosse uno strumento giusto di regolazione dei conflitti”.
“Nel momento più difficile per l’Unione – conclude Landini – pensiamo sia doveroso intraprendere un’azione da vera comunità politica, economica e democratica di tutti gli Stati membri, che possa definire politiche europee comuni non solo su difesa, ma su economia e fisco, politiche industriali e stato sociale, anche attraverso la creazione di fondi che contrastino i licenziamenti e tutelino e qualifichino i lavoratori e le lavoratrici nei processi di transizione ecologica e digitale. E che sia protagonista nella risoluzione dei conflitti con gli strumenti che da sempre ci contraddistinguono: la cooperazione, il dialogo e l’azione diplomatica. Considero ancora valido l’insegnamento di Enrico Berlinguer: se vuoi la pace costruisci la pace”.