Roma, 17 lug. (askanews) – La bassa produttività è il “vero macigno” dell’economia. Lo ha detto la leader della Cisl, Daniela Fumarola, aprendo una tavola rotonda sul Pnrr nella seconda giornata del congresso confederale. Secondo la numero uno della Cisl si tratta di “un elemento da cui dipende lo sviluppo e il futuro dell’Italia”.
Negli ultimi vent’anni “è aumentata complessivamente di appena il 2,5% – ha proseguito – siamo pressoché fermi, mentre altri Paesi hanno fatto passi avanti. Il dato italiano riassume in una media condizioni molto eterogenee, con grandi realtà che vanno anche oltre le migliori performance europee, ma piccole e piccolissime aziende che invece faticano tremendamente ad esprimere innovazione e alto valore aggiunto. Il divario tra queste medie resta impressionante. E dà la misura del problema che da decenni blocca salari, Pil e consumi”.
Questo divario, ha concluso Fumarola, ha “molte cause: scarsa innovazione tecnologica e organizzativa, dimensione media ridotta delle imprese, specializzazione produttiva concentrata in settori maturi e un contributo ancora debole del capitale umano. Senza produttività non c’è crescita; senza crescita non c’è redistribuzione; e senza redistribuzione il mercato interno resta fermo, avvitando ulteriormente i conti pubblici. Questa la spirale da spezzare”.