Roma, 16 lug. (askanews) – “E’ tempo di stringere un grande patto della responsabilità: Governo, sindacato e sistema delle imprese che partecipino insieme verso obiettivi comuni”. A lanciarlo è la leader della Cisl, Daniela Fumarola, dal palco del XX congresso confederale.
“In una società complessa – ha detto – nessun decisore ha tutte le risposte, nessuno può illudersi di poter governare da solo il cambiamento. Coinvolgere gli attori sociali significa costruire politiche più concrete, attuabili, aderenti alla realtà”. La numero uno della Cisl ha ricordato che “serve coraggio. E’ più facile restare nel porto sicuro che salpare in mare aperto. Ma è proprio ciò che va fatto”.
Fumarola ha chiamato a raccolta “il meglio di ogni equipaggio” per disegnare “insieme la rotta” e “scegliendo i porti più giusti”, sapendo che “ogni sforzo, se condiviso, sarà nell’interesse di tutti”. La leader della Cisl ha dunque sollecitato istituzioni e parti sociali a investire in “un grande accordo per la crescita e la coesione sociale, che unisca le parti riformiste e responsabili; per rimuovere tante, troppe tare antiche; per fare le riforme che attendiamo da decenni; per rispondere alle urgenze che bussano alla porta in questa stagione di sfide epocali”.
La “via della corresponsabilità”, ha proseguito Fumarola, è “un sentiero sempre pieno di ostacoli, sempre in salita. Molto più semplice delegare, molto più facile prendersela con qualcuno se le cose non funzionano, piuttosto che rimboccarsi le maniche e affondare le mani nella creta del possibile”.
“Non ci siamo mai tirati indietro – ha aggiunto la leader della Cisl – non lo faremo ora, perché sappiamo che dalle decisioni di oggi dipendono gli equilibri economici, la salute della società e la tenuta democratica dei prossimi vent’anni. Nel mondo, in Europa e anche in Italia”. La partecipazione, secondo Fumarola, è “chiave. Non solo come metodo o strategia, ma come risveglio profondo. Come atto consapevole di ripresa del controllo. Come risposta viva a una stagione che ci ha anestetizzati, resi sonnambuli, prigionieri di logiche più grandi di noi”.