Roma, 13 feb. (askanews) – L’economia del Lazio ha mostrato un tasso di crescita quasi analogo a quello della media nazionale, con un più 0,4% del Pil nel primo semestre del 2024 a fronte del più 0,5% nazionale. A differenza di altre Regioni, l’industria ha mostrato un andamento nel complesso positivo, grazie a una spinta dell’export in ampia misura legata al settore farmaceutico, mentre si sono verificati cali sui trasporti.
Nel terziario a trainare è sempre il turismo. Le costruzioni si sono leggermente indebolite, con lo svanire degli effetti del “superbonus” mentre in positivo ha contribuito la domanda dal settore pubblico tra Pnrr e Giubileo.
A illustrare la “fotografia” e le prospettive della situazione economica e demografica della Regione, sono stati gli esperti della Sede di Roma della Banca d’Italia, durante un workshop che ha coinvolto gli economisti della Divisione Analisi e ricerca economica territoriale e esponenti del mondo accademico.
In calo le compravendite di abitazioni, a fronte di un lieve aumento dei prezzi e una dinamica stabile dei mutui. Restando sulle questioni del credito bancario, i prestiti alle imprese hanno mostrato una diminuzione del 4,9% annuo, in base ai dati dello scorso novembre, più marcata sulle piccole imprese (-6,4%).
Nel frattempo nel Lazio gli occupati nei primi tre trimestri del 2024 sono saliti del 2%, una crescita trainata dagli stranieri (inclusi i non cittadini italiani nati in Italia), mentre la disoccupazione scesa a 6,5%.
Secondo i tecnici di Bankitalia, complessivamente dal 2007 al 2023 l’occupazione nel Lazio è salita di 11 punti percentuali, di cui 7,8 punti dovuti ai lavoratori stranieri, a fronte di un aumento nazionale di 2,9 punti.
Il tutto mentre guardando al quadro demografico, il Lazio si caratterizza per essere una delle Regioni con dinamiche meno negative sulla popolazione, che anzi dal 2000 risulta cresciuta (mentre specialmente nel Mezzogiorno ha mostrato una forte riduzione). Ma dal 2018 anche nel Lazio è iniziata una lieve riduzione lieve. Il saldo è stato però generalmente positivo sull’insieme degli spostamenti di popolazione con altre Regioni.
Sui prossimi 20 anni le prospettive mostrano criticità simili quelle del Belpaese: se in Italia sono previsti 2,5 milioni di residenti in meno, un calo del 4,3%, nel Lazio la popolazione dovrebbe assottigliarsi di 185 mila persone (-3,2%), un calo più acuto è atteso nel Mezzogiorno: 2,3 milioni di persone in meno parti al meno 11,9%. E la quota di popolazione in età lavorativa è attesa ridursi di 8,5 punti percentuali, da qui al 2043, nel Lazio, con 586 mila persone in meno a fronte di un calo complessivo per 6,1 milioni di persone in Italia.