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venerdì, 13 Giugno, 2025
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Lega ‘vede’ carte Fdi su terzo mandato, ancora scontro su fisco

Milano, 11 giu. (askanews) – Per Antonio Tajani il taglio dell’Irpef sul ceto medio viene prima della rottamazione delle cartelle. Anche per Fdi “ora tocca al ceto medio”. Per Matteo Salvini invece la pace fiscale è la priorità, ma si può fare insieme alle altre richieste degli alleati. Nella maggioranza il confronto sulla prossima manovra è già iniziato, ma le posizioni sembrano cristallizzate. Dopo lo scontro di ieri col ministro leghista Giorgetti, oggi Giorgia Meloni non si sbilancia: gli interventi a favore degli autonomi “proseguiranno”, e la riduzione della pressione fiscale dovrà vedere “un’attenzione particolare al ceto medio”. Ma intanto si cerca di capire se l’apertura di Fratelli d’Italia potrebbe almeno sbloccare la questione terzo mandato, su cui pure gli alleati non hanno posizioni univoche. Si continua a ragionare sul possibile strumento attraverso il quale arrivare entro settembre, con una corsa contro il tempo, all’approvazione di una norma in tal senso: ancora non si esclude una legge ad hoc molto asciutta, ma si ragiona anche su un emendamento al ddl Ballottaggi, quello che vorrebbe abbassare dal 50 al 40% dei consensi la soglia perchè un sindaco sia eletto al primo turno.

Il ddl è già incardinato in commissione al Senato, e soprattutto sono state concluse le audizioni. Si potrebbe dunque avviare subito la discussione generale, e lì presentare la modifica sul terzo mandato. Ovviamente il vero nodo resta l’accordo politico tra le forze di maggioranza. La Lega non aspetta altro, per poter chiudere la questione Veneto a favore di Zaia: lo ha ribadito oggi Salvini in Consiglio Federale, ed è il leghista Calderoli il ministro incaricato di trovare la soluzione tecnica. Ma Forza Italia resta attestata sul no, e resta da capire se una qualche forma di compensazione potrà far cambiare idea agli azzurri (si parla ad esempio della candidatura per Flavio Tosi a sindaco di Verona). E soprattutto, bisognerà discutere sulla contropartita richiesta da Fdi in cambio dell’improvviso ripensamento sulla norma.

C’è poi la questione sindaci: fiutata l’aria, il presidente Anci Gaetano Manfredi già un paio di giorni fa ha subito rilanciato la richiesta di eliminare il limite dei due mandati anche per i sindaci; difficile dire di no, in un provvedimento che proprio di sindaci tratta, ma va valutato anche il combinato disposto con la ratio originaria del provvedimento, ovvero ridurre i voti necessari per l’elezione al primo turno del sindaco, che verrebbe dunque ulteriormente ‘rafforzato’. Questioni che vanno definite rapidamente, per riuscire ad approvare la norma in tempo per la prossima tornata elettorale, che vedrà andare al voto in autunno Veneto, Marche, Toscana, Puglia e Campania.

Meno fretta invece per la questione fisco, che si trascina ormai da mesi senza variazioni sul tema. “La priorità è l’abbassamento dell’aliquota Iper perché è una scelta strategica e non una tantum”, ha ribadito anche oggi il segretario di Fi, Tajani, in una intervista al Tempo. “Non sono contrario alla rottamazione, ma prima bisogna assolutamente fare il taglio dell’Irpef” portando dal 35 al 33% l’aliquota fino ai 60mila euro di reddito “perché è un messaggio chiaro al ceto medio. Faremo una battaglia su questo”. Anche per Fdi ora “tocca al ceto medio”: lo ha detto ieri Giorgia Meloni, lo ribadisce oggi Marco Osnato, per il quale “il taglio Irpef va fatto il prima possibile”.

La risposta di Salvini arriva a stretto giro, e cerca di aggirare il muro degli alleati: “La pace fiscale non è alternativa ma complementare alle altre proposte”. Insomma, si possono fare entrambe: anzi, “con le risorse della rottamazione si possono abbassare le tasse”. Tanto che il leader leghista avanza una road map: ok in commissione “entro l’estate”, e poi pace fiscale “operativa con la prossima legge di bilancio”.

Giorgia Meloni, dopo il botta a risposta di ieri con Giorgetti, oggi affronta il tema in un messaggio a Confcommercio ma senza entrare nei dettagli: “Stiamo rimettendo al centro gli autonomi e i liberi professionisti. Questa è la strada che continueremo a seguire, per consolidare la tendenza economica positiva che stiamo registrando, rafforzare la domanda interna e proseguire nel percorso di riduzione della pressione fiscale, con un’attenzione particolare al ceto medio”.