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venerdì, 17 Ottobre, 2025
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Leone XIV, il Papa dell’equilibrio e del diritto

Secondo l’analisi di François Mabille su La Croix, il nuovo Pontefice si muove tra diritto e spiritualità, evitando tanto l’attivismo radicale quanto il silenzio complice. È il segno di una Chiesa che cerca misura.

Il quotidiano francese La Croix dedica una lunga riflessione al profilo del Papa Leone XIV, firmata dal politologo François Mabille, direttore dell’Osservatorio geopolitico delle religioni presso l’Iris (Istituto di relazioni internazionali e strategiche). L’articolo si intitola significativamente: «Leone XIV non vuole né gridare con i radicali né rifugiarsi nel silenzio».

Ne emerge l’immagine di un Pontefice che intende impostare il proprio pontificato nel segno dell’equilibrio. Come già Papa Francesco, anche Leone XIV assume l’ecologia come criterio ispiratore, ma con un’impronta più giuridica e normativa. Parla di “debito ecologico”, richiamando la responsabilità dei Paesi ricchi verso i più poveri, ma allo stesso tempo mette in guardia da ogni “idolatria ecologista”. Il Papa, spiega Mabille, vuole affermare l’urgenza ambientale senza trasformarla in religione civile: “Solo Cristo salva”.

L’ecologia diventa responsabilità e formazione

L’originalità di Leone XIV, nota La Croix, consiste nel tradurre la conversione ecologica in politiche concrete e inclusive. L’apertura a Castel Gandolfo di un centro di formazione per migranti, ex detenuti e donne vittime di violenza ne è la prova. L’ecologia, per lui, non è un’emozione, ma un impegno educativo.

La stessa logica di “ponti” tra fede, giustizia e ambiente anima i suoi dialoghi con il mondo accademico: università e scuole come luoghi di una nuova alleanza tra cultura e solidarietà.

Giurista di formazione, Leone XIV applica all’azione ecclesiale la grammatica del diritto: definire obblighi, bilanciare responsabilità, rendere operativa la giustizia. Per questo la sua idea di “debito ecologico” parla al linguaggio delle istituzioni internazionali e può pesare nei consessi multilaterali.

Una Chiesa non partigiana ma spirituale

Il Papa, sottolinea Mabille, non vuole che la Chiesa diventi una forza politica. Rifiuta tanto il silenzio quanto il clamore, preferendo la via della misura. Condanna l’aborto con chiarezza, ma nello stesso tempo richiama il dovere di accogliere migranti e poveri: la “difesa della vita” comprende l’intero arco dell’esistenza umana.

Sul piano geopolitico, adotta un linguaggio equilibrato: riconosce il diritto dei popoli a difendersi, denuncia le violenze contro i civili e richiama il rispetto del diritto internazionale.

Al di sopra di tutto, però, rimette al centro la fede e la conversione personale. L’annuncio del Vangelo resta la prima missione della Chiesa, non la redazione di un programma politico.

Il Papa della misura

Per La Croix, il tratto più distintivo di Leone XIV è la combinazione tra diritto e spiritualità: la norma come disciplina morale e la preghiera come radice di ogni azione. «Né gridare con i radicali, né tacere per prudenza»: è la linea di un pontificato che cerca di unire la fermezza della legge e la dolcezza della grazia.