D’estate non manca il frinire delle cicale che ci culla nel sonno o invece lo impedisce a causa del suo costante decibel. Sembra che se la godano mentre altri invece buttano avvedutamente il sangue per fare le scorte utili al tempo invernale. Le formiche sono di insegnamento; non si danno tregua e vanno avanti indietro per accumulare ciò servirà in futuro per la sopravvivenza.
Vacanze brevi e mestieri difficili
È un tempo di crisi. Le spiagge piangono la presenza di vacanzieri inferiori alle attese. Ci si allontana da casa per pochi giorni e si spende con maggiore attenzione. La stagione diventa assai più complicata anche per una classe di lavoratori che hanno bisogno di campo libero per guadagnarsi da vivere e che attendono bramosil’esodo estivo per darsi da fare. Per i ladri il mestiere è diventato irto di inciampi.
Tra allarmi, dispositivi di sicurezza vari e vacanze brevi, riuscire nell’intento richiede capacità di sacrificio e destrezza. In origine il ladro sembra fosse il soldato di ventura che è poi degradato a brigante fino ad arrivare a come lo intendiamo oggi.
“Fur” era chiamato il ladro al tempo dei Romani e così il furetto è stato dato al nome di quell’animale che, abile nella velocità, sa predare il coniglio selvatico che risulta essere la sua vittima preferita.
Quando il rischio diventa scelta
Per contrastare tanto solerte affanno delle varie bande Bassotti non resta che una sola possibilità: quella di non conservare in casa beni di particolare valore e tanto meno andarci in giro come nulla fosse. Così impostata la faccenda si impedirebbe però ai benestanti di godere dei propri beni, l’avvedutezza diventerebbe allora una violenza da non doversi subire.
Sarà per questo che sui giornali è sparata la notizia di un furto subito da Fiorello, il noto showman, a cui ladri di mestiere hanno sottrattoin casa beni per centinaia di migliaia di euro.
Sempre per la stessa ragione circa un mese fa l’attrice Tatiana Luter è salita su un treno portando nella sua borsetta valori per un milione e mezzo di euro, che le è stata rubata e per fortuna subito recuperata, e giorni fa alla fotografa Nima Benati sempre su di un treno hanno preso un bottino sui centomila euro purtroppo andati in fumo.
Tra ingenuità e distacco dalla realtà
Rubare indica una roba che ti viene saccheggiata, ti tolgono l’armatura che col tempo ti sei costruita per fronteggiare le evenienze della vita ed a premio del tuo lavoro.
L’elenco di furti dal lucro ingente sarebbe lungo. Si potrebbe dire della singolare ingenuità delle vittime. Le cronache sono piene, ad esempio, di orologi scippati dal polso che costano un patrimonio.
Forse si potrebbe spostare il ragionamento che punterebbe d’istinto il dito esclusivamente contro una incuria o una superficialità di chi oggetto di attenzione dei ladri.
Di fondo, forse, trasuda una mancata connessione con la realtà, con il prendere atto della esistenza dei ladri ed anche di un resto del mondo che marcia con un passo più modesto del proprio.
Il rispetto dovuto a ciò che si possiede
Il peccato non è di ricchezza e neppure dello sfoggio e del godimento di quanto si ha. Questa, senza scomodare impropriamente etica e morale, sarebbe semmai soltanto questione di scelte distile.
L’errore forse è quello della assunzione di un rischio ritenuto sopportabile, la possibilità di mettere in conto poter perdere beni sostanziositutto sommato con una certa disinvoltura, la forza di poter ammortizzare un dispiacere che lascerebbe altri stecchiti.
Ogni ricchezza guadagnata con sudore andrebbe comunque rispettata e tutelata con la dovuta attenzione. Ancor più, una certa sufficienza nella loro custodia segna un divario con il resto del mondo che sembrerebbe necessariamente piùvigile per ciò che si possiede.
Ciascuno faccia come crede, a costo poi di una “furtiva” lacrima o quasi.