16.8 C
Roma
martedì, 21 Ottobre, 2025
HomeAskanewsLibri, Premio "Vera Slepoj" 2025 assegnato a Francesca Marzia Esposito

Libri, Premio "Vera Slepoj" 2025 assegnato a Francesca Marzia Esposito

Roma, 21 ott. (askanews) – Nella suggestiva cornice del Palazzo della Provincia di Padova, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio “Il Libro della Vita” 2025, giunto alla sua terza edizione. Un riconoscimento che celebra la letteratura come strumento di resilienza, capace di dare voce a chi affronta la vita con coraggio, anche quando dolore e perdita sembrano prevalere. Il Premio nasce da un’idea della dottoressa Vera Slepoj e del professor Diego De Leo, presidente dell’Associazione De Leo Fund, promotrice dell’iniziativa insieme all’Accademia Pontificia per la Vita. L’associazione è da anni impegnata nel sostegno a chi vive gravi traumi esistenziali, attraverso il programma “La Cura della Vita”.

La Giuria del Premio “Il Libro della Vita”, presieduta da Marina Valensise (giornalista e scrittrice), ha selezionato tre finalisti: Agnese Pini, “La verità è un fuoco” (Garzanti), Gaia Rayneri, “Controcorrente” (Harper & Collins) e Alcide Pierantozzi, “Lo Sbilico” (Einaudi). A vincere il Premio “Il Libro della Vita” 2025 è stata l’opera di Alcide Pierantozzi, una storia intensa e disarmante che esplora con profondità le fragilità dell’equilibrio psichico, restituendo al lettore una potente riflessione sull’animo umano.

Dopo la scomparsa della dottoressa Vera Slepoj, avvenuta lo scorso anno, la De Leo Fund e i membri della giuria hanno voluto istituire un riconoscimento speciale in sua memoria: il Premio “Vera Slepoj”, dedicato alle opere che incarnano con particolare forza il suo messaggio umano e culturale.

I finalisti del nuovo premio sono stati: Marco Rovelli, “Non siamo capolavori” (Laterza), Alessandra Viola, “Chiedi a una pianta” (Laterza) e Francesca Marzia Esposito, “Materiali resistenti” (Harper & Collins). A conquistare la giuria per il Premio “Vera Slepoj” è stata Francesca Marzia Esposito, premiata per la sensibilità e la profondità con cui la sua opera interpreta il tema della resistenza interiore.

Il romanzo, attraverso la metafora dei “materiali resistenti” – che si piegano, si spezzano o si riformano sotto pressione – restituisce una potente riflessione sulle relazioni umane e sulla capacità di restare saldi anche nei momenti di maggiore fragilità.

Il Premio “Vera Slepoj”, istituito in memoria della psicologa e scrittrice padovana, celebra le opere che incarnano con particolare intensità la sua visione dell’esistenza: una cultura capace di curare, dare voce e speranza, trasformando la sofferenza in consapevolezza e rinascita.