Il primo sistema del genere, descritto sulla rivista Plos One, è stato messo testato dall’università di Notthigham, dopo essere stato ‘addestrato’ con i dati di mezzo milione di persone di età compresa fra 40 e 69 anni, raccolti nell’ambito della banca di dati biologici, Uk Biobank, tra il 2006 e 2010.
Il sistema si è mostrato molto accurato nelle sue previsioni, addirittura migliori di quelle fatte dagli esperti umani, in particolare nel prevedere le malattie cardiovascolari.
Secondo i ricercatori l’intelligenza artificiale in futuro sarà fondamentale per lo sviluppo della medicina personalizzata, ma serviranno ulteriori studi per verificare e validare questi algoritmi anche su altri gruppi di popolazione, prima di usarli nella routine medica.