Roma, 30 giu. (askanews) – Gli Stati Uniti devono escludere ulteriori attacchi contro l’Iran se vogliono riprendere i colloqui diplomatici sul nucleare di Teheran, ha dichiarato alla Bbc il viceministro degli Esteri iraniano Majid Takht-Ravanchi.
Il diplomatico ha affermato che l’amministrazione Trump ha comunicato all’Iran, tramite mediatori, di voler riprendere i negoziati, ma “non ha chiarito la propria posizione” sulla “questione molto importante” di ulteriori attacchi durante lo svolgimento dei colloqui.
Takht-Ravanchi ha affermato che non è stata concordata alcuna data per un possibile ritorno ai colloqui e di non sapere cosa ci sarà all’ordine del giorno, dopo che Trump ha suggerito che i colloqui potrebbero svolgersi questa settimana.
“In questo momento stiamo cercando una risposta a questa domanda: assisteremo alla ripetizione di un atto di aggressione mentre siamo impegnati nel dialogo?”, ha dichiarato, aggiungendo che gli Stati Uniti devono essere “abbastanza chiari su questa questione molto importante” e “su cosa ci offriranno per creare la fiducia necessaria per un tale dialogo”.Takht-Ravanchi ha affermato inoltre che l’Iran “insisterà” per poter arricchire l’uranio per quelli che definisce scopi pacifici, respingendo le accuse secondo cui Teheran si starebbe segretamente muovendo verso lo sviluppo di una bomba nucleare.
Seconco il vice ministro, all’Iran è stato “negato l’accesso al materiale nucleare” per il suo programma di ricerca: quindi – ha aggiunto – è necessario “fare affidamento su noi stessi”.
“Il livello di tale arricchimento può essere discusso, la capacità può essere discussa, ma dire che non si dovrebbe avere arricchimento, che si dovrebbe avere arricchimento zero, e che se non si è d’accordo, si bombarda, questa è la legge della giungla”, ha affermato il viceministro degli Esteri.