Lo smart working, modalità sempre più diffusa ai tempi del Covid, si prepara ad affrontare una nuova fase. I sindacati spingono perché sia regolato attraverso la contrattazione collettiva. E a tal fine sostengono la necessità di definire un’intesa tra Governo e parti sociali, con un accordo quadro, in vista della fine dello stato di emergenza, prevista il 15 ottobre.

Anche se la normativa vigente ha poi prorogato fino al prossimo 31 dicembre il lavoro agile per il 50% dei dipendenti della Pubblica Amministrazione con mansioni che possono essere svolte da casa.

Il lavoro agile, al momento, è disciplinato dalla legge n. 81/2017, ma per tutta la durata dello stato di emergenza, come previsto già dal Dpcm del primo marzo, c’è la possibilità di lavorare in smart working senza la necessità di accordi individuali tra datore di lavoro e dipendente, facendo quindi ricorso alla procedura semplificata di comunicazione.