L’Osservatore Romano | Il Cantico delle Creature e il sapere francescano.

Fino al prossimo 6 gennaio, al Museo di Roma Palazzo Braschi, si potrà visitare la mostra “Laudato Sie: tra natura e scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco”. L’iniziativa è promossa da Roma Capitale.

Fausta Speranza
«Fare scienza al servizio del mondo e non per il puro gusto dell’erudizione». Così Cecilia Panti, docente di Storia della filosofia medievale all’Università di Roma Tor Vergata, parla del secolare impegno di studio dei francescani. Indubbiamente il punto di partenza è il Cantico delle Creature del frate di Assisi che — sottolinea — ha insegnato a «non pensare la natura solo in senso estetico e simbolico, ma a guardarla per come è, e soprattutto a considerarla come la nostra casa comune».
Quando nasce la lode di san Francesco
La stesura del Cantico, noto anche come Cantico di frate sole, si ritiene sia iniziata nel 1224 e, in ogni caso, deve collocarsi prima della morte di san Francesco avvenuta nel 1226. È questo, dunque, un momento speciale per celebrare, a otto secoli di distanza, il testo poetico più antico della letteratura italiana di cui si conosca l’autore.
Una mostra per ripercorrere otto secoli di cultura
E da oggi [2 ottobre, ndr] fino al 6 gennaio 2025, al Museo di Roma Palazzo Braschi, si potrà visitare la mostra Laudato Sie: tra natura e scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco. Si tratta di un’iniziativa promossa da Roma Capitale, organizzata dalla St. Francis Day Foundation con il Sacro Convento di Assisi, l’Italian Academy foundation e l’associazione AntiquaÈ, con il patrocinio del comune di Assisi. Ieri, il direttore de «L’Osservatore Romano», Andrea Monda, ha moderato la conferenza stampa di presentazione, alla quale hanno partecipato esponenti di tutte le istituzioni coinvolte, sottolineando innanzitutto che si tratta di «una poesia che esprime un canto di lode a Dio e che ha permeato di spiritualità ottocento anni di cultura».
I depositari a Assisi
Padre Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di Assisi, ha affermato che «la cultura moderna tenda a privilegiare l’affermazione dell’uomo, mentre Francesco è maestro nello scoprire che la grandezza di ognuno è nell’essere parte unica e insostituibile nella grande orchestra che è il mondo, la casa comune come dice Papa Francesco». Nelle parole di padre Moroni, «il Cantico esprime con rara armonia bellezza e fede, rispetto e contemplazione, forza e dolcezza, Dio, l’umanità e il mondo».
Tra teologia e sapere scientifico, la mostra propone — ha illustrato all’incontro il curatore Paolo Capitanucci — antichi codici e miniature preziose conservati nel Fondo antico comunale della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi. Tra gli altri, è in esposizione il codice 338, di cui la Fondazione Sorella Natura ha curato la prima ristampa in fac simile al cento per cento, che conserva la più antica raccolta di scritti di Francesco d’Assisi, con la più antica versione in volgare umbro del Cantico.
L’impostazione multimediale dell’esposizione permette anche ai non addetti ai lavori di comprendere l’ampiezza della riflessione filosofica e teologica dell’Ordine francescano. Accanto a opere che raccontano lo studio della Bibbia e del sapere filosofico antico, raccolti in nove sezioni, sono esposti manoscritti dedicati a astronomia, matematica, fisica, chimica, medicina. Testi che hanno contribuito a una visione scientifica del mondo e che per l’anniversario, come ha spiegato il restauratore Stefano Benato, hanno subito interventi di conservazione, recupero e valorizzazione di ogni parte originale.
La preziosità di alcune intuizioni
Tra gli esempi possibili, Capitanucci ha citato scritti dedicati alla luce, che hanno anticipato teorie dell’ottica, e manoscritti che testimoniano l’influenza delle teorie aristoteliche sui maestri delle università medievali, tra i quali spiccano molti dotti francescani. Ci sono anche gli elaborati che illustri francescano hanno dedicato all’alchimia nonostante i divieti ecclesiastici, un impegno di studio sulle possibili “trasformazioni” di minerali o metalli che non si è conservato in quanto scienza, ma che in qualche modo ha contribuito al pensiero scientifico moderno.
Da Roma ad Assisi: Stefania Proietti, sindaca della città umbra dove nel 1182 è nato Francesco, ha annunciato che dal 7 aprile al 12 ottobre 2025 la mostra sarà ospitata nelle sale del Sacro Convento. Continua — ha assicurato — l’impegno a «valorizzare per un largo pubblico il significato storico culturale e artistico della ricca selezione di codici manoscritti e di libri a stampa».
Fonte: L’Osservatore Romano – 2 ottobre 2024.
Titolo originale: Il Cantico delle Creature compie 800 anni.
[Testo wui riproposto per gentile concessione del direttore del quotidiano ufficioso della Santa Sede]