Roma, 25 mar. (askanews) – “È molto difficile oggi parlare di speranza e ed è ancor più difficile parlare di speranza qui, in Terra Santa perché tutto parla di distruzione, di paura che sono il contrario della speranza. Però, se alziamo lo sguardo come Maria ci indica, possiamo vedere tantissime persone che ancora danno la vita anche qui, e non si arrendono a questa situazione così barbarica”. Sono le parole che il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha affidato a un videomessaggio inviato ai partecipanti alla terza edizione della “Cattedra dell’accoglienza” ideata per promuovere la cultura della solidarietà e l’arte dell’incontro e del dialogo.
La manifestazione, ospitata negli spazi di Fraterna Domus di Sacrofano vicino Roma, è dedicata alla “Speranza e accoglienza, per un futuro planetario fraterno” di cui si discute fino al prossimo 28 marzo. Per il Patriarca chi non si arrende alle barbarie “rende concreta la speranza che abita già nel nostro cuore e che è Gesù Cristo”. Il videomessaggio del Cardinale arriva nel giorno di avvio dei lavori della Cattedra che coincide con “la festa dell’Annunciazione, la festa l’accoglienza per eccellenza”, spiega Pizzaballa sottolineando che “attraverso quel ‘sì eccomi di Maria’ Dio entro nella storia la cambia”.
“Il mio augurio è che quella Parola accolta da Maria e poi donata al mondo diventi vita concreta per tutti e continui a essere nel mondo una parola diversa, di vita, di accoglienza, di amore e di dono sé che è lo stile cristiano”, auspica Pizzaballa che invita tutti a “tornare in Terra Santa” perché “la comunità cristiana ha bisogno della vostra presenza, della presenza dei pellegrini”.
Nonostante la ripresa delle ostilità, il porporato evidenzia che “non siamo tornati alla situazione precedente: dal punto di vista dei pellegrinaggi, degli spostamenti la situazione è più tranquilla”. Per il Patriarca serve “darsi coraggio, avere fiducia ed esprimere solidarietà”, senza dimenticare che “la speranza si fonda sull’incontro con Gesù”.