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martedì, 9 Settembre, 2025
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M.O., Gerusalemme: uomini armati su un bus aprono il fuoco, 4 morti

Roma, 8 set. (askanews) – Almeno 6 persone sono state uccise in un attacco a Gerusalemme, dove due uomini armati sono saliti su un bus – all’altezza dell’incrocio di Ramot – e hanno aperto il fuoco sui passeggeri.  ci sono anche feriti. Le autorità hanno detto che “due terroristi sono stati neutralizzati”.

“I due terroristi” che hanno compiuto l’attentato a Gerusalemme – a bordo di un bus all’incrocio di Ramot – sono palestinesi della Cisgiordania. Lo hanno indicato le autorità di sicurezza israeliane, che hanno aggiunto che i due sono con ogni probabilità partiti da villaggi nell’area di Ramallah.  La loro identità è ancora oggetto di indagine da parte delle autorità di sicurezza dello stato ebraico. I due sono saliti su un bus armati e hanno aperto il fuoco sui passeggeri.

“Esprimo ferma condanna per l’attacco a Gerusalemme dove hanno perso la vita degli innocenti. Il terrorismo non può prevalere in nessun modo e lo combatteremo senza alcuna incertezza. Tutta la mia vicinanza ai familiari delle vittime coinvolte. Basta violenza, basta guerra”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “La priorità rimane quella di un immediato cessate il fuoco, di una rapida soluzione politica che porti a ‘due popoli-due Stati’ per dare pace e stabilità al Medio Oriente”, sottolinea Tajani. Anche il ministro degli Esteri tedesco ha denunciato l’attentato a Gerusalemme Est che ha provocato almeno cinque morti. “Sono profondamente scioccato dal vile attacco terroristico a Gerusalemme. I miei pensieri sono rivolti ai parenti delle vittime”, ha scritto il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul.

Intanto, fa sapere una nota dell’Idf, le forze israeliane stanno “isolando” diversi villaggi alla periferia di Ramallah (in Cisgiordania, occupata da Israele dal 1967) “per combattere il terrorismo e rafforzare gli sforzi difensivi”. Mentre Hamas ha fatto sapere che “noi affermiamo che questa operazione è una risposta naturale ai crimini dell’occupazione e al genocidio che porta avanti contro il nostro popolo”.

Intanto i legali di Benjamin Netanyahu hanno comunicato al tribunale distrettuale di Gerusalemme che il primo ministro israeliano non potrà presenziare all’udienza programmata per oggi per la sua testimonianza nel processo penale, a causa dell’attacco terroristico avvenuto a Gerusalemme questa mattina. Il suo avvocato, Noa Milstein, ha dichiarato alla corte che “diversi gravi incidenti di sicurezza in diverse scene con vittime” hanno costretto Netanyahu a  “partecipare a una serie di consultazioni, aggiornamenti sulla sicurezza e a prendere decisioni urgenti”. Milstein ha comunicato alla corte che il premier “non potrà presentarsi per la sua testimonianza programmata in tribunale”. Ha aggiunto che, se la corte acconsente, alle 14 potrà essere fornito un aggiornamento sulla possibilità che Netanyahu possa testimoniare tra le 16 e le 19. La testimonianza di Netanyahu, la prima udienza dopo la pausa estiva dei tribunali, era prevista per le 12 a porte chiuse. Netanyahu sta tenendo una “valutazione della situazione” con i responsabili della sicurezza dello stato ebraico, in seguito all’attacco terroristico avvenuto questa mattina all’incrocio di Ramot a Gerusalemme.