Roma, 2 mar. (askanews) – Il movimento palestinese Hamas insiste sull’attuazione di una seconda fase del cessate il fuoco dopo che Israele ha approvato un’estensione temporanea della fase iniziale dell’accordo. “L’unico modo per raggiungere la stabilità nella regione e il ritorno dei prigionieri è completare l’attuazione dell’accordo… iniziando con l’attuazione della seconda fase”, ha affermato il leader di Hamas Mahmoud Mardawi in una dichiarazione rilasciata all’Afp.
Mardawi ha spiegato che “l’ultima dichiarazione dell’ufficio di Netanyahu è una chiara conferma che Israele sta ancora una volta rinnegando l’accordo che ha firmato”. Il funzionario di Hamas ha fatto riferimento alla posizione espressa dall’ufficio del premier israeliano secondo cui Israele avrebbe accettato una proposta dell’inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff che prevede il rilascio di metà degli ostaggi israeliani e un’estensione del cessate il fuoco.
“La seconda fase dell’accordo deve essere implementata”, ha aggiunto, “compresi i negoziati per un cessate il fuoco permanente, un ritiro completo, la ricostruzione e poi il rilascio dei prigionieri”.
Intanto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di interrompere il flusso di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza con la fine della prima fase dell’accordo, “e alla luce del rifiuto di Hamas di accettare lo schema di Wittkoff per la continuazione dei colloqui, che Israele ha accettato”. L’ufficio del premier, citato dai quotidiani israeliani, ha aggiunto che “Israele non permetterà un cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi”, e ha sottolineato che “se Hamas continuerà il suo rifiuto, ci saranno ulteriori conseguenze”.