Bruxelles, 26 giu. (askanews) – Il Consiglio europeo in corso a Bruxelles ha adottato delle conclusioni con parole molto dure sulla “catastrofica situazione umanitaria” nella Striscia di Gaza e sul “numero inaccettabile di vittime civili” causati dal blocco degli aiuti deciso da Israele, e chiede di mettervi fine; ma i Ventisette continuano a essere divisi sulle conseguenze da trarre, in termini di azioni concrete come la revisione o la sospensione dell’Accordo di associazione Ue-Israele, a seguito della violazione del diritto internazionale umanitario da parte dello Stato ebraico.
In questo caso, le conclusioni si limitano a “prendere atto della relazione sul rispetto da parte di Israele dell’articolo 2 dell’Accordo di associazione Ue-Israele” e a chiedere al Consiglio Ue, ossia ai ministri degli Stati membri, di “proseguire le discussioni su un eventuale seguito nel luglio 2025, tenendo conto dell’evoluzione della situazione sul campo”.
Il Consiglio europeo, si legge nelle conclusioni, “chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, che portino alla fine definitiva delle ostilità. Deplora la terribile situazione umanitaria a Gaza, il numero inaccettabile di vittime civili” e la mancanza di cibo che sta affamando la popolazione.
I Ventisette fanno appello a Israele “affinché revochi completamente il blocco su Gaza, consenta un accesso immediato e senza ostacoli e una distribuzione continuata di assistenza umanitaria su vasta scala all’interno di Gaza” e in tutto il suo territorio, e “consenta alle Nazioni Unite e alle sue agenzie, nonché alle organizzazioni umanitarie, di operare in modo indipendente e imparziale per salvare vite umane e ridurre le sofferenze”. Israele, si sottolinea, “deve rispettare pienamente i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario”.
Il Consiglio europeo “ricorda l’imperativo di garantire in ogni momento la protezione di tutti i civili, compresi gli operatori umanitari, nonché delle infrastrutture civili, comprese le strutture mediche, le scuole e le sedi delle Nazioni Unite”. D’altra parte, si “deplora il rifiuto di Hamas di consegnare gli ostaggi rimasti”.
Ricordando le sue conclusioni del 17 ottobre 2024, il Consiglio europeo ribadisce poi “la sua ferma condanna dell’escalation in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, a seguito dell’aumento della violenza dei coloni, dell’espansione degli insediamenti illegali e delle operazioni militari israeliane”. Il Consiglio Ue, a livello ministeriale, è quindi invitato “a proseguire i lavori su ulteriori misure restrittive contro i coloni estremisti e le entità e organizzazioni che li sostengono”, e anche a “lavorare ulteriormente per misure restrittive contro Hamas”.
“L’Unione europea – sottolineano i leader dei Ventisette – rimane fermamente impegnata a favore di una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati”, ed è “pronta a contribuire a tutti gli sforzi per raggiungere questa soluzione”, invitando “tutte le parti ad astenersi da azioni che ne compromettano la fattibilità”.
L’Ue, infine, “continuerà a collaborare con i partner regionali e internazionali a questo fine”, e “a sostenere l’Autorità Nazionale Palestinese e il suo programma di riforme”.