10.6 C
Roma
martedì, Aprile 1, 2025
HomeVideoNewsMalattie cardio-metaboliche, il ritorno economico di uno screening

Malattie cardio-metaboliche, il ritorno economico di uno screening

Roma, 26 mar. (askanews) – Un italiano su due in et lavorativa tra i 40 e i 69 anni presenta un rischio cardio-metabolico medio-alto con un impatto economico associato stimato a 13,4 miliardi di euro l’anno. Investire in un programma di prevenzione primaria attraverso uno screening cardio-metabolico nella popolazione target pu migliorare gli outcome di salute, riducendo la probabilit di eventi cardiovascolari maggiori, abbassando il carico sanitario e offrendo un ritorno economico positivo. Sono le conclusioni del lavoro realizzato da TEHA Group, societ di The European House Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Sanofi, confluite nel position paper “Rischio cardio-metabolico in Italia: il ritorno economico di un programma di screening della popolazione”, presentato a Roma.

Obiettivo del documento stato analizzare l’impatto economico della prevenzione in ambito cardio-metabolico, valutando sostenibilit ed efficacia di interventi di prevenzione primaria basati su screening mirati e trattamenti precoci.

Rossana Bubbico, Senior Consultant della Practice Healthcare di TEHA Group: “Le nostre analisi ci dicono che 1 italiano su 2 in questa fascia d’et rischia di incorrere in un evento cardiovascolare maggiore nei prossimi 10 anni, per cui urgente intervenire con attivit di prevenzione, tra cui anche l’implementazione di un programma di screening rivolto a questa popolazione. Investire in questo programma di screening, oltre che migliorare la salute pubblica, ha anche un ritorno economico positivo”.

In Italia le malattie cardiovascolari coinvolgono almeno 9 milioni di persone e, secondo gli ultimi dati del Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanit, il 98% della popolazione italiana di et compresa tra i 18 e i 69 anni presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare. noto come i fattori di rischio aumentino la mortalit: la prevenzione, agendo su fattori di rischio modificabili potrebbe ridurre del 34% la mortalit nella fascia 0-74 anni per i principali gruppi di malattie, evitando fino all’80% dei decessi.

Prof. Claudio Borghi , Medicina Interna Universit di Bologna e componente CdA Iss: “L’impatto sostanziale. Le malattie cardio-metaboliche contribuiscono ovviamente alla prognosi negativa, sono tra le prime cause di morte e fondamentalmente hanno una capacit di essere prevenute notevole, attraverso la modulazione dei diversi fattori di rischio. Abbiamo strategie farmacologiche, abbiamo strategie comportamentali, ma soprattutto dobbiamo avere una grande collaborazione con chi promuove strategie di prevenzione”.

Secondo un modello di stratificazione del rischio adottato da TEHA Group, programmi di screening cardio-metabolico ed un approccio preventivo sulla popolazione target potrebbero non solo ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori e migliorare gli outcome di salute, ma anche generare un ritorno economico positivo per il Servizio Sanitario Nazionale e il Sistema Paese.

Andrea Marcellusi, presidente International Society of PharmacoEconomics and Outcome Research Italy-Rome Chapter: “Il nostro modello ha simulato la possibilit di avere una diagnosi precoce nelle malatti cardio-metaboliche sulla popolazione generale e abbiamo visto come investendo delle risorse sanitarie importanti, economiche importanti, ma anche di gestione sanitaria importante, possiamo ottenere dei ritorni economici. Investendo 1 euro in questo screening potremmo ottenere 1,6 euro di ritorno economico: il che vuol dire che il vantaggio di investire in prevenzione ha un ritorno proprio economico, di saldo assoluto in termini di euro, positivo”.