Roma, 15 ott. (askanews) – Hamas ha informato i mediatori che consegnerà altre 4 salme degli ostaggi israeliani nella tarda giornata di oggi, secondo quanto riferito al Times of Israel da un diplomatico della regione e da una seconda fonte al corrente del dossier. Dall’inizio del cessate il fuoco, Hamas ha consegnato otto corpi, quattro nella giornata di ieri, altre in serata. Ma l’esercito israeliano ha fatto sapere che una delle quattro salme consegnate ieri sera da Hamas non è quella di un ostaggio israeliano.
“Completati gli esami all’Istituto Nazionale di Medicina Legale, il quarto corpo consegnato a Israele da Hamas non corrisponde a nessuno degli ostaggi”, recita la nota diffusa dalle Forze di difesa israeliane (Idf), in cui si sottolinea che “Hamas è tenuta a compiere tutti gli sforzi necessari per restituire gli ostaggi deceduti”.
Intanto la famiglia di Tamir Nimrodi, il soldato israeliano rapito da Hamas il 7 ottobre 2023 nell’attacco alla base situata nei pressi del valico di Erez, e il cui corpo è stato restituito ieri alla famiglia, ha dichiarato in un comunicato riportato dal Times of Israel che Tamir è rimasto ucciso in un bombardamento israeliano nella Striscia di Gaza. “Tamir è stato sequestrato vivo nella sua base ed è stato ucciso dai bombardamenti Idf durante la prigionia”, recita la nota.
In un comunicato, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno sottolineato che “le conclusioni definitive” sulla morte del sergente maggiore Tamir Nimrodi, che sarebbe morto durante le prime fasi della guerra, saranno “formulate dopo il completamento dell’esame delle circostanze del decesso da parte dell’Istituto Nazionale di Medicina legale”.
Dall’altro lato, sono 55 gli operatori sanitari della Striscia di Gaza presenti nelle liste dei palestinesi che Israele doveva rilasciare nell’ambito dello scambio concordato con Hamas, stando a quanto precisato dall’organizzazione Health Workers Watch, ricordando in una nota che, pur non potendo ancora confermare che siano stati tutti liberati, almeno altri 115 operatori sanitari di Gaza sono ancora detenuti in Israele.
Tra gli operatori ancora in carcere ci sono almeno 20 medici, tra cui il pediatra Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia di Gaza, il arrestato lo scorso dicembre dalle forze israeliane, di cui Hamas aveva chiesto il rilascio.
Nella nota l’organizzazione ha rimarcato che le autorità israeliane hanno rilasciato invece il dottor Ahmed Mhanna, direttore dell’ospedale di Al-Awda, che invece non figurava nell’elenco Inoltre, Israele ha trasferito lunedì scorso all’ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza, i corpi non identificati di 45 palestinesi. Stando a quanto riferito alla Cnn dal reparto di medicina legale dell’ospedale, le salme sono state consegnate dal Comitato Internazionale della Croce Rossa nell’ambito dello scambio di prigionieri tra Israele e Hamas. Non è chiaro dove, quando o come siano morti i 45 palestinesi. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, Israele non ha fornito un elenco dei nomi dei palestinesi deceduti. Tutte le salme sono arrivate all’ospedale con mani e gambe legate e avevano un numero di identiticazione, secondo quanto riferito dall’ospedale. “Alcuni sono bendati e in alcuni casi ci sono segni di ferite da arma da fuoco, mentre altri sono stati investiti dai carri armati”, ha detto l’ospedale Nasser, aggiungendo che cercherà di identificare le salme chiedendo alle famiglie delle persone scomparse.