Roma, 19 nov. (askanews) – Anche Avs mette in campo i suoi amministratori locali e lo fa sulla manovra varata dal governo Meloni che è all’esame del Senato e su cui l’Anci ha lanciato un allarme durante le audizioni. “Basta taglia agli enti locali”, la finanziaria è “contro i servizi essenziali”, gli slogan della manifestazione che si è svolta a Roma, tra bandiere e fasce tricolore.
“Oggi Avs è in piazza con amministratori e amministratrici per denunciare una legge di bilancio che taglia le risorse agli enti locali, significa la scuola, l’assistenza per i più fragili, significa indebolire la vita di milioni italiani e italiane”, ha detto Nicola Fratoianni. Cui si è agganciato Angelo Bonelli sottolineando in particolare il tema del cambiamento climatico: “la manovra economica di Meloni non affronta le priorità dell’Italia e degli italiani, prevede tagli ai servizi sociali, non investe nella scuola e nella sanità pubblica, in una situazione di crisi climatica di fronte a un governo negazionista che pensa al condono edilizio, al ponte sullo Stretto di Messina, un’opera illegittima che sottrae 14 miliardi di euro al Sud e alla difesa del suolo”.
Gli amministratori locali di Alleanza Verdi e sinistra “sono 625, prevalentemente piccoli Comuni, e sono in crescita – ha puntualizzato il responsabile degli enti locali del partito Enrico Panini – sono soprattutto consiglieri, alcuni assessori e 12 sindaci. Oggi ne aspettiamo 150 ma non tutti hanno potuto ottenere la giornata libera come tre consiglieri di Bolzano che lavorano a scuola e a cui il dirigente scolastico non ha consentito di prendere le ferie”. In piazza Capranica ne arriva un centinaio. Ciò che è “significativo – evidenzia Panini – è che oggi è la prima volta che sul tema della Finanziaria una forza politica organizza una manifestazione”.
Sotto accusa le “scelte del governo che mettono in discussione la tenuta sociale e quindi la difesa della democrazia”, aggiunge. La lista è lunga: “il fondo per gli affitti e la morosità incolpevole, la spesa corrente che copre sia retribuzioni che servizi essenziali”, e poi i ritardi nel rimborso delle spese da parte dello Stato che “rasenta il miliardo”, tagli a leggi “già finanziate”.
Ad aprire gli interventi il senatore Tito Magni che sta seguendo il dossier a Palazzo Madama e che parla di manovra “senza visione” e senza “alcuna idea di politica industriale”, che “anticipa il rientro” dell’Italia nei vincoli europei “facendo la manovra di impatto più basso mai visto” mentre “le esigenze del paese richiedono esattamente di fare il contrario”.

