21.3 C
Roma
venerdì, 24 Ottobre, 2025
HomeAskanewsManovra, domani la Cgil torna in piazza per una nuova agenda sociale

Manovra, domani la Cgil torna in piazza per una nuova agenda sociale

Roma, 24 ott. (askanews) – “Democrazia al lavoro”: è lo slogan della manifestazione nazionale della Cgil in programma domani per una nuova agenda sociale, diversa da quella delineata nella manovra economica varata dal Governo. L’iniziativa è stata decisa per chiedere l’aumento di salari e pensioni, maggiori investimenti nella sanità e nella scuola, una vera riforma fiscale e per dire no alla precarietà e al riarmo.

E’ previsto un corteo che partirà alle 13.30 in piazza della Repubblica a Roma, che si snoderà per le vie della capitale per poi giungere in piazza San Giovanni dove sono sono previsti diversi interventi dal palco. Le conclusioni sono affidate al segretario generale Maurizio Landini. Tra gli interventi la Cgil segnala quelli del giornalista Sigfrido Ranucci e del segretario generale dell’Ituc, Luc Triangle.

Per la confederazione di corso d’Italia è “il momento di dire stop al riarmo: le risorse pubbliche devono essere destinate a sanità, istruzione, non autosufficienza, politiche abitative e sociali”. Landini rilancerà la proposta di una patrimoiale sulle grandi grandi ricchezze: un contributo dell’1,3% che graverebbe su chi possiede un patrimonio di oltre 2 milioni di euro. Una misura che, secondo il leader sindacale, potrebbe generare un gettito annuo di 26 miliardi.

Al centro dell’iniziativa anche la lotta all’evasione fiscale, il no a una flat tax generalizzata e ai condoni. “Vanno restituiti a lavoratori e pensionati i soldi persi con il drenaggio fiscale, neutralizzando quello futuro – dice la Cgil – chiediamo il rinnovo dei contratti pubblici e privati, con detassazione degli incrementi salariali, l’introduzione del salario minimo, una legge sulla rappresentanza e un vero equo compenso per lavoro autonomo e professionale. Serve contrastare la precarietà, il lavoro povero e lo sfruttamento”.

Sulle pensioni il sindacato propone “una piena rivalutazione degli assegni, con l’estensione della quattordicesima e il superamento della legge Fornero, insieme a una pensione di garanzia per giovani e precari”. Inoltre, aggiunge corso d’Italia, “sono necessarie nuove politiche industriali e del terziario per contrastare le delocalizzazioni, creare lavoro e realizzare la transizione energetica, ambientale e tecnologica, dando seguito a una vera strategia di sviluppo per il Mezzogiorno”.

Infine, restano una priorità la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e il contrasto agli appalti non genuini e ai subappalti. “La strada intrapresa dal Governo peggiorerà le condizioni di vita e di lavoro della stragrande maggioranza delle persone, colpendo lavoratori, pensionati, giovani, donne”, conclude la confederazione.