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Manovra, Giorgetti: il taglio della seconda aliquota Irpef per tutelare i redditi medi

Roma, 6 nov. (askanews) – “Il mantenimento di una politica di bilancio responsabile è un requisito fondamentale per il nostro Paese”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’audizione alle commissioni bilancio di Camera e Senato sulla manovra. Giorgetti ha ricordato la “crescente credibilità sui mercati conquistata dall’Italia di cui hanno beneficiato le istituzioni finanziarie e e le aziende del nostro Paese”. Scendendo nel dettaglio, il ministro ha spiegato che per la riduzione di due punti percentuali della seconda aliquota Irpef “volto a tutelare i contribuenti con redditi medi sono stati destinati 3 miliardi”.

La misura, ha sottolineato il ministro, “estende, quindi, la platea di soggetti che avevano, a partire dal 2025, beneficiato dalla riduzione strutturale del cuneo fiscale, coinvolgendo 13,6 milioni di contribuenti (il 32 per cento del totale) di cui 8,2 milioni lavoratori dipendenti. Il beneficio medio atteso è pari a 218 euro annui, con un beneficio massimo di 440 euro all’anno”. Riguardo alla spesa sanitaria, “anche con questa manovra si stanziano nuove risorse, pari a 2,4 miliardi nel 2026 e 2,65 miliardi a decorrere dal 2027. Queste risorse faranno in modo che il rapporto tra spesa sanitaria e PIL salirà al 6,2 per cento nel 2026. Inoltre, non può sottacersi che ogni confronto di livelli della spesa in relazione al PIL non può non tenere in debita considerazione il valore di tale grandezza a livello pro capite, scontando gli effetti di una demografia che di fatto ha oramai imboccato la strada del tasso di sostituzione negativo”, ha spiegato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Il ministro è intervenuto anche sul capitolo spese militari. “Il governo agli inizi del prossimo anno finanziario informerà il Parlamento circa le prospettive della spesa militare nel corso del prossimo trienno e qualora se ne ravvisasse la necessità, l’Italia potrebbe, sempre con il pieno coinvolgimento delle assemblee parlamentari, valutare anche l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale prevista dall’ordinamento euro unitario per tali tipologie di spesa”, ha detto Giorgetti, in audizione alle commissioni Bilancio riunite di Senato e Camera sulla Manovra.

In generale – ha ricordato – “nel nuovo quadro di governance europea gli spazi di manovra sono più contenuti rispetto al passato” quindi “ogni confronto della manovra 2026-28, pari ad un valore medio annuo di 18 miliardi, con le precedenti per le sue dimensioni non terrebbe in considerazione alcuni aspetti rilevanti”. E a copertura della manovra dal settore finanziario arriverà “un contributo di circa 10 miliardi nel triennio. Un impatto assobibile alla luce della solidità e della e profittabilità del nostro sistema bancario cui ha contribuito la linea di rigore adottata dal governo”. Il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, infine ha sottolineato che gli emendamenti parlamentari alla manovra devono tenere conto delle nuove regole europee e quindi anche degli effetti sulla traiettoria di spesa. “Il disegno di legge rappresenta una proposta condivisa e predisposta nell’ambito del Consiglio dei ministri” ha detto, che “il Parlamento potrà, nell’ambito delle proprie prerogative, modificare ove lo ritenga necessario. Ma i nuovi parametri europei impongono una attenta valutazione degli effetti finanzari delle proposte emendative, non solo alla luce dei saldi di finanza pubblica ma anche della traiettoria di spesa”.

“Da parte del Mef – ha aggiunto Giorgetti – assicuro come di consueto la massima collaborazione alla valutazione delle proposte emendative che saranno tempestivamente presentate”.