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Manovra, la pagella dell’Ue promuove l’Italia ma raccomanda l’aumento della spesa per la difesa

Bruxelles, 25 nov. (askanews) – L’Italia ha rispettato pienamente il nuovo parametro unico della “spesa netta” previsto dal Patto di Stabilità riformato per i bilanci pubblici degli Stati membri dell’Eurozona, e ci si aspetta che possa uscire già a giugno dalla procedura Ue per deficit eccessivo, portando il proprio deficit pubblico sotto la soglia del 3% del Pil. E’ il risultato più importante, e positivo, della “pagella” per il Paese che la Commissione europea ha presentato oggi a Strasburgo, insieme ai giudizi anche per gli altri Stati membri.

D’altra parte, l’aspettativa a Bruxelles è che successivamente all’uscita dalla procedura per disavanzo eccessivo l’Italia aumenti la propria spesa per la difesa, come raccomanda l’Ue, facendo ricorso alla nuova “clausola nazionale di salvaguardia” che consente di derogare per quattro anni dalle regole di bilancio, aumentando il deficit fino a un massimo dell’1,5% al di sopra della soglia del 3% del Pil. Questo, mentre negli ultimi anni la spesa militare dell’Italia appare invece in lieve calo, sempre rispetto al Pil, anche se in realtà è sostanzialmente stabile se si considera l’aumento della crescita.

“La spesa pubblica italiana per la difesa – si legge nel parere della Commissione sul documento programmatico di bilancio dell’Italia, pubblicato oggi – è stata pari all’1,4% del Pil nel 2021 e all’1,3% del Pil nel 2024. Secondo le previsioni economiche d’autunno del 2025 della Commissione, si prevede che ammonterà all’1,3% del Pil nel 2025 e all’1,2% del Pil nel 2026”.

Quanto al nuovo parametro su cui si basa la sorveglianza di bilancio del Patto di stabilità, “secondo le previsioni autunnali del 2025 della Commissione, si prevede che la spesa netta dell’Italia aumenterà dell’1,2% nel 2025, rientrando nel tasso di crescita massimo dell’1,3% raccomandato dal Consiglio Ue. Per il 2026, si prevede che la spesa netta aumenterà dell’1,5%, rientrando nel tasso di crescita massimo dell’1,6% raccomandato dal Consiglio. In termini cumulativi, ovvero rispetto all’anno base 2023, la Commissione prevede che la spesa netta dell’Italia aumenterà dello 0,5% nel 2026, il che rientra nel tasso di crescita cumulativo massimo dello 0,9% raccomandato dal Consiglio”.

In conclusione, secondo le previsioni d’autunno 2025 della Commissione, che tengono conto del documento programmatico di bilancio, “il tasso di crescita della spesa netta dell’Italia nel 2026 rientra nel tasso di crescita massimo raccomandato dal Consiglio, sia in termini annuali che in termini cumulativi”. Perciò, “nel complesso, la Commissione ritiene che il documento programmatico di bilancio dell’Italia rispetti la crescita massima della spesa netta indicata nella raccomandazione del Consiglio, al fine di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo”.

“La valutazione dell’attuazione delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio, compresa la serie di riforme e investimenti che sostengono l’estensione del periodo di aggiustamento fiscale – conclude il parere della Commissione sull’Italia -, proseguirà nel contesto del pacchetto di primavera del Semestre europeo, la cui adozione da parte della Commissione è prevista per l’inizio di giugno 2026”.