Roma, 30 lug. (askanews) – Matteo Ricci è uscito col sorriso dall’interrogatorio di quasi cinque ore con i pm che indagano sul caso degli affidi del comune di Pesaro, il candidato del centrosinistra ostenta sicurezza, si dice “sereno” e riprende la campagna elettorale. Il faccia a faccia con i magistrati è durato tanto, ma perché “ho risposto ad ogni domanda”, precisa, e ora si attende solo di conoscere la decisione di Giuseppe Conte. Il leader M5s parlerà domattina alle 11.30, in conferenza stampa, dopo avere fatto il punto (questa sera) con i gruppi territoriali delle Marche e il coordinatore regionale.
Dai 5 stelle di più non trapela, per ora, ma i contatti con il Pd non si sono interrotti e tra i democratici si coglie un certo ottimismo. “Aspettiamo domani – dice un parlamentare – ma insomma…”. L’idea è che alla fine le cose si sistemeranno, la segretaria è convinta che con pazienza tutte le caselle andranno a posto e, per far capire che la posizione del Pd è chiara, già domani sera sarà nelle Marche per presentare il suo libro ‘L’imprevista’, scritto con Susanna Turco. Ma soprattutto, la Schlein sarà con Ricci il giorno dopo, venerdì primo agosto, alla festa dell’Unità di Urbania. L’appuntamento era già in agenda da giorni ma è stato confermato dopo l’interrogatorio dell’ex sindaco di Pesaro e assume, inevitabilmente, il sapore di un via libera definitivo alla sua candidatura.
Del resto, anche il resto del “campo largo” si è già schierato con Ricci, Iv e Più Europa hanno ribadito il loro sostegno fin da quando è uscita la notizia dell’avviso di garanzia e i leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni saranno a loro volta a Pesaro venerdì alle 15, per una iniziativa a sostegno del candidato presidente.
Di sicuro Ricci pare fiducioso, l’interrogatorio è stato tranquillissimo – raccontano fonti a lui vicine – tutto si sarebbe svolto in un clima definito di serenità e spirito di grande collaborazione da parte dell’ex sindaco. Le cinque ore di faccia a faccia vengono spiegate con le risposte spesso articolate e dettagliate alle domande degli inquirenti e poi con i tempi tecnici per la rilettura completa e la sottoscrizione dei verbali.
Insomma, il candidato presidente è convinto di avere chiarito ciò che andava chiarito e ora la macchina può ripartire. Resta, appunto, da capire la reazione dei 5 stelle, dopo che ieri Conte aveva ribadito di voler “valutare bene”, sia pure “senza alcuno spirito sanguinario”. Ma il tempo per valutare sta finendo, perché le Marche andranno al voto il 28 e 29 novembre e per metà agosto bisogna presentare liste e candidati.