Articolo tratto dalla rivista “Il Regno”, -rubrica moralia blog- fondata dalla Congregazione dei sacerdoti del Sacro Cuore, noti come dehoniani.

Non è più mera retorica parlare di un possibile collasso della democrazia negli Stati Uniti d’America. Questi ultimi quattro anni di presidenza Trump hanno significato un progressivo degrado dello stato di diritto: un’anticipazione di quello che potrebbe succedere con un secondo mandato, viste le dichiarazioni e gli atti degli ultimi mesi durante la campagna elettorale, non solo da parte del presidente, ma anche del suo partito e delle forze che lo sostengono.

Questione cattolica…

Questa crisi americana ha un lato ecclesiale. È un problema di per sé l’allineamento delle gerarchie ecclesiastiche cattoliche a un partito politico in un sistema a due partiti come negli Stati Uniti.

Lo è ancora di più quando il Partito repubblicano di Trump è diventato quello del risentimento razziale, delle teorie cospirazioniste, dell’isolazionismo suprematista, dell’anti-scienza. A leggere gli scritti degli ideologi del cattolicesimo vicino a Trump negli USA è evidente, nel furore della propaganda, anche un allineamento alla piattaforma del trumpismo.

Anche perché c’è un secondo allineamento, di un ecumenismo «culture war», di cui aveva scritto tre anni fa La Civiltà cattolica, tra cattolicesimo e evangelicalismo bianco negli Stati Uniti: questo comporta un’accentuazione delle venature nazionaliste da sempre presenti nel cattolicesimo americano, ma anche un impoverimento del livello intellettuale in una Chiesa che ha nel proprio DNA un certo anti-intellettualismo, come già notava negli anni Cinquanta uno dei maggiori storici della Chiesa.

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