Roma, 22 mar. (askanews) – “Commerci e interdipendenza sono elementi di garanzia della pace. Nella storia la contrapposizione tra mercati ostili ha condotto ad altri più gravi forme di conflitto. I mercati aperti producono una fitta rete di collaborazioni che, nel comune interesse, proteggono la pace”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al 44esimo Forum della cultura dell’olio e del vino organizzato dalla Fondazione Italiana Sommelier.
“Le risorse alimentari – ha rilevato – in tempi come quelli che viviamo, con la guerra ai confini dell’Europa, acquisiscono ancora più valore. Lo abbiamo visto relativamente al grano nella contesa che ha visto l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”.
Mattarella ha continuato sostenendo che “nuove nubi sembrano addensarsi all’orizzonte, portatrici di protezionismi immotivati, di chiusura dei mercati dal sapore incomprensibilmente autarchico, che danneggerebbero in modo importante settori di eccellenza come quelli del vino e dell’olio”. Per il capo dello Stato “produrre per l’auto-consumo ricondurrebbe l’Italia all’agricoltura dei primi anni del Novecento. Legittimamente le associazioni dei produttori esprimono preoccupazione per le sorti dell’export”.
Ancora, “misure come quelle che vengono minacciate darebbero, inoltre, ulteriore spinta ai prodotti del cosiddetto “italian sounding”, con ulteriori conseguenze per le filiere produttive italiane, non essendo immaginabile che i consumatori di altri continenti rinuncino a cuor leggero a rincorrere gusti che hanno imparato ad apprezzare”.