11.8 C
Roma
giovedì, Febbraio 13, 2025
Home GiornaleMattarella in Cina: “Costruiamo ponti culturali tra i nostri popoli”.

Mattarella in Cina: “Costruiamo ponti culturali tra i nostri popoli”.

Riportiamo ampi stralci del saluto del Presidente della Repubblica ai co-Presidenti e ai membri del Forum Culturale Italia–Cina. “Cina e Italia hanno nel tempo stimolato continue espressioni di ingegno e di creatività”.

[…] La fascinazione reciproca dei popoli cinese e italiano per le rispettive, straordinarie, tradizioni culturali ha radici – come è stato ricordato – lontane, nell’arte, nella musica, nel teatro, nella letteratura.

È figlia di legami intrecciati e cresciuti attraverso i secoli.

Culle di civiltà millenarie, centri culturali cosmopoliti, Cina e Italia hanno nel tempo stimolato continue espressioni di ingegno e di creatività, sulla base di un naturale mutuo rispetto.

Marco Polo, della cui morte ricorre quest’anno – come ben sappiamo – il settecentesimo anniversario, è uno dei pionieri di questa lunga storia di rapporti.

Una storia di curiosità, di stima, di volontà di apprendere dall’altro per crescere e migliorare nel comune interesse.

Storia di radici antiche, ma protese con fiducia a un futuro da costruire con il contributo dei nostri popoli.

I tanti ambiti di collaborazione discussi in occasione della terza riunione plenaria del Forum Culturale daranno – lo spero – vita a iniziative che incentivino sempre più lo sviluppo di legami duraturi in ambito culturale: dagli scambi tra università allo studio delle lingue rispettive, dalla cooperazione tra istituzioni museali, tra teatri ed enti lirici e sinfonici fino alla promozione di un turismo sostenibile sempre più consapevole, valorizzando anche il comune impegno per la tutela dei siti Unesco.

[…] Il nostro rapporto bilaterale si articola in una gamma vastissima di temi e settori di comune interesse.

Conoscete, vivendolo ogni giorno, il ruolo fondamentale del dialogo interculturale, alla base di una sempre più profonda conoscenza reciproca, per creare rapporti solidi e duraturi non soltanto tra gli Stati, ma anche, e soprattutto, tra i popoli. La cultura accresce la dignità delle persone.

Non è un’aspirazione ingenua. Non è uno scambio che ignori le differenze. Al contrario, il valore dell’esercizio consiste nell’assumerle e analizzarle con franchezza, senza che debbano essere ostative al confronto e alla collaborazione.

Questo modo di porsi gli uni di fronte agli altri è un metodo fecondo, porta alla costruzione di un comune patrimonio.

È una riflessione, un atteggiamento, che spinge a evadere tentazioni di ritorni anacronistici a un mondo di blocchi contrapposti.

Gli italiani, membri fondatori dell’Unione Europea, sono sostenitori dell’importanza dei fenomeni aggregativi tra Paesi che condividono interessi o sensibilità.

Ma non contrapposte ad altri.

[…] È il senso del multilateralismo, fondato su regole certe, condivise e per tutti vincolanti.

Occorrono buona fede e buona volontà, e la convinta adesione a norme fondamentali di convivenza. Ad esempio, la norma che vieta l’uso – e anche la sola minaccia – della forza nei rapporti fra gli Stati.

Matteo Ricci, che con Marco Polo rappresenta una figura simbolica della profondità dei rapporti tra Cina e Italia, nel “De Amicitia” scriveva che “l’amicizia è più utile al mondo che non le ricchezze”.

E l’amicizia si nutre di conoscenza reciproca, di ascolto, di dialogo, di comprensione: cioè di cultura.

Il mio auspicio è quindi quello che il continuo lavoro operoso, di costruzione di ponti culturali tra i nostri popoli – tra la Cina e l’Italia -, sostenuto dal Forum e oggi arricchito dal dialogo tra i Rettori, contribuisca a far crescere l’amicizia tra di noi, fondamento della costruttiva convivenza e impulso a un lavoro comune di conciliazione di fronte alle sfide globali.