Vienna, 11 nov. (askanews) – Definisce “inaccettabili” le allusioni all’uso di armi nucleari e difende l’Onu a cui, in ottanta anni di storia, non sono mancati “ostacoli, errori e lacune”, ma che resta “fondamentale” in un mondo che, dall’Ucraina al Medio Oriente, all’instabilità in diverse aree del continente africano, presenta sempre nuove sfide e nuove crisi. Richiama, allo stesso tempo, la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale contro il crimine organizzato transnazionale perchè questa è “una comune responsabilità morale”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene al Polo Onu di Vienna, in occasione dei 25anni della Convenzione di Palermo, e ribadisce che le Nazioni Unite sono un “insostituibile strumento di pace e di stabilità, che sarebbe irresponsabile indebolire”, al netto della necessità di una riforma che ne renda più efficace e più adatta ai tempi attuali l’azione.
Che in realtà, osserva Mattarella, molti degli errori e delle lacune che vengono imputate all’Onu sono sì, in parte “riconducibili a carenze strutturali dell’Organizzazione”, ma “in parte all’altalenante volontà politica degli stessi Stati Membri a sostenerne pienamente l’azione”. E’ chiaro che “l’Onu può adempiere al suo mandato di garante della pace internazionale solo se gli Stati che ne fanno parte le consentono di farlo”. Resta necessaria, comunque, “una riflessione più ampia” sui meccanismi decisionali dell’Onu, a cominciare del Consiglio di Sicurezza che riflette, nei poteri e nella composizione, il mondo del 1945.
Detto questo per Mattarella “non esistono alternative al multilateralismo, a meno che non si ritenga di imboccare la strada dei conflitti permanenti, con un ritorno ad una visione primitiva dei rapporti fra popoli, i cui esiti sono storicamente e drammaticamente ben noti”. E lancia un richiamo sulla non proliferazione delle armi nucleari “in una fase storica – avverte – in cui, invece, assistiamo a inaccettabili allusioni all’impiego di armi di distruzione di massa”.
L’Italia, che ha scritta nella sua Costituzione “la strada” per una partecipazione alle organizzazioni internazionali e che ha “attraversato momenti di proterva aggressione da parte della criminalità organizzata” – sono impressi nella memoria collettiva, dice Mattarella, gli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino -, rinnova oggi la sua adesione alla Convenzione, che ha fatto propria l’intuizione di Falcone sulla necessità di un’alleanza globale contro il crimine.

