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lunedì, 24 Novembre, 2025
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Mauritius, i due resort Beachcomber che vivono in un ecosistema

Le Morne, 24 nov. (askanews) – Mauritius una delle destinazioni forti del turismo internazionale, ma anche un’isola che riesce a vivere questa dimensione con equilibrio e consapevolezza. Tra i principali operatori del settore c’ il gruppo mauriziano di hotel Beachcomber che, proprio ai piedi della montagna Le Morne, ha due resort contigui, il Paradis e il Dinarobin, che, seppur distinti, vivono in un unico ecosistema, entrambi guidati dal General manager Stephan Lagesse.

“Quando un cliente sceglie una camera al Paradis o al Dinarobin – ha raccontato Lagesse ad askanews – quello che sta acquistando tutto un ambiente, non solo una camera: abbiamo otto ristoranti, 120 acri di terreno per i due resort, un bellissimo campo da golf. La sola differenza nel tipo di esperienza che si cerca: il Paradis tutto sull’energia, sugli sport, sullo stare con le persone. Al Dinarobin invece si cerca pi una riconnessione con se stessi, in coppia o con la famiglia”.

Affacciati sulla stessa spiaggia, i due resort dialogano continuamente tra loro, ma anche con la natura che li circonda. E proprio l’approccio di sostenibilit uno degli aspetti su cui Beachcomber punta maggiormente. “Siamo l’unica compagnia di hotel quotata alla Borsa, nel settore delle imprese Green – ha proseguito il General manager – e siamo molto fieri di questo. Abbiamo scelto 52 impegni e abbiamo la certificazione EarthCheck. Viviamo in relazione con la natura che ci circonda in una sorta di ecosistema e abbiamo obiettivi molto precisi: facciamo molto sia con i nostri ospiti sia con gli artigiani locali che sosteniamo per proteggere l’ambiente nella nostra area. Per fare un esempio concreto stiamo anche sostenendo programmi di recupero dei coralli ed entrambi i resort hanno delle aree dedicate a questo”.

I ristoranti, una spa rinomata, l’oceano indiano, ma anche molti sorrisi e un’assistenza di alto livello. La ricetta dei due resort pu essere riassunta in questi elementi, ma poi c’ sempre qualcosa che va oltre, che difficile da spiegare, per esempio la presenza magnetica di Le Morne, ma anche le storie e i percorsi individuali. “Mi sento molto fortunato – ha concluso Stephan Lagesse – perch questo il luogo in cui io sono nato, qui sono cresciuto da bambino e tornare dove tutto iniziato per me molto importante anche dal punto di vista personale”.

Sono dettagli, che magari non trovano spazio nei bilanci o nei numeri di un’impresa di hotellerie, ma sono anche quelli elementi sottili che costruiscono l’atmosfera di un luogo, che rendono pi particolare l’esperienza, ossia l’aspetto sul quale oggi sempre di pi si concentrano sia agli operatori del turismo, sia i viaggiatori