Roma, 12 giu. (askanews) – Israele è pronto a lanciare un’operazione in Iran. Lo riportano oggi diversi media americani, spiegando che proprio la preoccupazione per un possibile attacco israeliano e il timore di ritorsioni da parte di Teheran hanno spinto l’amministrazione Trump a ritirare i diplomatici dall’Iraq e ad autorizzare la partenza volontaria dei familiari dei militari presenti in Medio Oriente. In particolare, Israele sta valutando di lanciare “nei prossimi giorni” un’azione militare contro l’Iran, “molto probabilmente senza il supporto degli Stati Uniti”, scrive l’emittente americana Nbc, citando cinque fonti al corrente della situazione.
Interpellato dalla stampa sui motivi del ritiro del personale Usa dal Medio Oriente al suo arrivo al Kennedy Center, ieri il presidente Donald Trump ha risposto che la regione “potrebbe essere un posto pericoloso, e vedremo cosa succederà”. Trump ha quindi ribadito che gli Stati Uniti non vogliono che l’Iran sviluppi un’arma nucleare: “Non lo permetteremo”. Funzionari Usa hanno tuttavia confermato la missione in Oman, domenica prossima, dell’inviato speciale Usa per il Medio Oriente, Steve Witkoff, per il sesto round di negoziati tra Washington e Teheran sul programma nucleare iraniano.
Un alto funzionario iraniano ha detto all’agenzia Reuters che “un paese ‘amico’ nella regione ha avvertito Teheran di un possibile attacco israeliano”. Il funzionario ha ribadito che “l’Iran non rinuncerà al suo diritto di arricchire l’uranio, nonostante le crescenti tensioni nella regione”, aggiungendo: “Questa è una guerra psicologica volta a influenzare Teheran nei colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti”.
Secondo quanto riferito al New York Times da un alto funzionario iraniano, funzionari militari e governativi iraniani si sarebbero già incontrati per discutere la risposta a un possibile attacco israeliano e Teheran avrebbe messo a punto un piano che prevederebbe un contrattacco immediato, con il lancio di centinaia di missili. L’Iran è al “massimo livello di prontezza militare”, ha detto un alto funzionario della sicurezza iraniana all’emittente Press Tv, aggiungendo: “Se gli Stati Uniti o il regime sionista tentassero un qualsiasi atto di aggressione, verrebbero colti di sorpresa”.Secondo la fonte, “l’Iran è ora in grado di cogliere di sorpresa i suoi nemici lanciando attacchi preventivi mortali prima di qualsiasi movimento ostile da parte loro”.
Intanto, il Consiglio dei governatori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha adottato oggi una risoluzione in cui si afferma che l’Iran non ha rispettato i suoi obblighi di salvaguardia previsti dal Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). Secondo quanto riportato dai media iraniani, la risoluzione è stata adottata con 19 voti a favore, tre contrari e 11 astensioni.
In risposta alla risoluzione, il ministero degli Esteri e l’Organizzazione dell’Energia Atomica dell’Iran (Aeoi) hanno annunciato l’apertura di un nuovo centro di arricchimento dell’uranio in “un luogo sicuro” e la sostituzione delle centrifughe IR-1 con centrifughe avanzate IR-6 presso l’impianto nucleare sotterraneo di Fordow. Nella nota congiunta Teheran ha quindi fatto sapere che verranno adottate “ulteriori misure” in risposta alla risoluzione.