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giovedì, 20 Novembre, 2025
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Meloni al G20 in Sudafrica, sul summit pesa l’assenza degli Usa

Johannesburg, 20 nov. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è attesa domani a Johannesburg in Sudafrica per partecipare a un G20 a forte rischio fallimento per la mancata partecipazione degli Stati Uniti, che avranno la presidenza il prossimo anno. Donald Trump, infatti, non solo non sarà presente ma ha deciso che gli Usa non invieranno nessun rappresentante a causa delle presunte “persecuzioni” dei cittadini bianchi nel Paese. “Gli afrikaner (discendenti dei coloni olandesi, ndr) vengono uccisi e massacrati, e le loro terre e fattorie vengono confiscate illegalmente”, ha dichiarato nei giorni scorsi. Sulla sua scia, anche il presidente argentino Javier Milei ha annunciato il forfait: manderà però il ministro degli Esteri.

Un’assenza importantissima (cosa che avviene per la prima volta), Meloni però, assicurano fonti italiane, non ha usato la sua “special relation” con Trump per tentare di convincerlo a cambiare idea: “Non è il nostro ruolo. La decisione di Washington è recente, dopo che hanno partecipato a una serie di ministeriali”, precisano.

Gli Usa vorrebbero anche che non fosse approvata una dichiarazione finale, ma su questo la presidenza sudafricana (il cui motto è “Solidarietà, uguaglianza, sostenibilità”) sembra decisa a non mollare ma, anzi, a coagulare un ampio consenso. “Lavori degli sherpa – spiegano le fonti italiane – sono ancora in corso sul testo delle conclusioni, la presidenza sudafricana sta cercando di raggiungere un testo unico, complessivo, su transizione energetica, migrazioni, sanità, riduzione del rischio disastri, architettura finanziaria mondiale. Gli sforzi per arrivare a un accordo continueranno fino alla fine”, I temi che Meloni porterà al summit del 22 e 23 novembre sono la neutralità tecnologica dal punto di vista energetico, una maggiore e migliore distribuzione dei minerali critici, l’intelligenza artificiale con al centro l’uomo, una nuova architettura finanziaria verso il continente africano, tema questo connesso a quello delle migrazioni, centrale per Roma. A questo proposito, fanno notare le fonti, questo sarà il primo G20 in Africa e l’Italia ha spinto perché l’Unione africana diventasse parte del G20.

Nell’arco delle tre sezioni (dedicate a crescita economica; transizione energetica e clima; Ia, minerali critici e distribuzione della ricchezza), la premier italiana si concentrerà molto sulle prospettive del cosiddetto “Global South”. In primo luogo ribadirà dunque l’iniziativa annunciata a giugno con Ursula von der Leyen per la conversione del debito in occasione del Gubileo. Su questo l’Italia sta procedendo bilateralmente con i paesi coinvolti per discutere di come riutilizzare il debito convertito. Parlerà poi dei progetti del Piano Mattei e della riduzione dei rischi da disastri naturali, da cui l’Africa è particolarmente colpita.

Naturalmente, nel corso dei lavori, sarà discussa anche la situazione geopolitica attuale, a partire dall’Ucraina, in particolare dopo i rumors su un piano di pace Usa che sarebbe fortemente penalizzante per Kiev. “La posizione italiana di sostegno rimane la stessa, il Consiglio supremo difesa lo ha ribadito”, spiegano le fonti, aggiungendo che “l’Italia sta lavorando sul pacchetto” di forniture militari (il dodicesimo, ndr) e sull’invio dei generatori energetici espressamente richiesti dal presidente Volodymyr Zelensky. Per quanto riguarda la partecipazione al piano Purl (Prioritized Ukraine Requirements List) voluto dagli Usa, Roma resta in stand by. Il Purl prevede l’acquisto di forniture militari dagli Usa per girarle all’Ucraina, ma il governo non ha ancora dato il via libera: “Siamo ancora in fase di studio, ma non vuol dire che non continui il sostegno all’Ucraina: continua bilateralmente”, assicurano le fonti.

Durante il vertice si parlerà anche del futuro del formato G20 che giunge quest’anno al giro di boa: tutti i Paesi membri hanno avuto una presidenza e verrà presentato un documento su come migliorare e rendere più efficace il forum, che quest’anno la presidenza sudafricana ha voluto particolarmente ampio con una quindicina di “ospiti” tra cui Nigeria, Norvegia, Finlandia, Egitto, Emirati, Singapore, Spagna, Vietnam.

Subito dopo la chiusura del vertice Meloni si sposterà a Luanda, in Angola, per il summit Ue-Unione africana, in cui migranti e cooperazione saranno i temi sul tavolo. “L’approccio – spiegano le fonti – è quello su cui l’Italia ha lavorato in questi anni, anche attraverso il gruppo di lavoro dei Paesi ‘like minded’ sulle soluzioni innovative che precede i Consigli europei”. Sul fronte della cooperazione, l’Angola è al centro di uno dei principali progetti del Global Gateway, ovvero il corridoio Lobito che dal porto di Luanda collegherà l’Africa da Ovest a Est, fino allo Zambia. A margine del vertice ci sarà anche un evento di natura economica per portare le aziende europee nel continente. Nella corso della missione africana, per Meloni ci saranno anche incontri bilaterali, in via di definizione.