Bergamo, 10 nov. (askanews) – “L’Europa sta vivendo un paradosso: è nata per mettere in relazione la cooperazione in ambito energetico e per l’approvvigionamento delle materie prime, ma si ritrova ad essere più esposta su questi due versanti”. Lo ha sottolineato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio inviato all’assemblea di Federacciai in corso a Bergamo. “Una delle priorità da cui ripartire per cambiare questo scenario è ripensare profondamente la politica ambientale europea, che così come è stata portata avanti finora ha finito solo con l’avvantaggiare i nostri concorrenti mondiali e, per di più, senza incidere davvero sulle emissioni globali”, ha aggiunto.
Secondo la premier, “è necessario invertire la rotta. Lo sosteniamo da sempre e in questi anni il Governo ha lavorato con determinazione in Europa per rimettere in discussione l’architettura stessa del Green Deal. I primi risultati stanno arrivando”. Sullo sfondo, ha aggiunto, resta “l’obiettivo generale di costruire un sistema transatlantico di protezione comune dalla sovracapacità globale. Un’intesa che offrirebbe anche una soluzione concreta al problema dei dazi statunitensi su acciaio, alluminio, rame e prodotti derivati che, lo sappiamo bene, restano su livelli difficilmente sostenibili per le nostre aziende”.
Meloni ha toccato anche altri “temi decisivi”, a partire dal costo dell’energia considerato “fondamentale” per settori energivori come l’industria dell’acciaio. “Anche qui l’Unione Europea deve fare la sua parte, come noi stiamo cercando di farla, avendo già ricevuto suggerimenti dalle imprese e dalle associazioni. Occorre, per sostenere un settore strategico come quello della siderurgia, lavorare tutti nella stessa direzione e con gli stessi obiettivi. È per questo – ha chiosato – che insieme ad altre 19 Nazioni abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio europeo una vera attenzione alla competitività delle nostre imprese, una necessaria semplificazione, l’eliminazione di legge inutili o addirittura controproducenti”.

