Roma, 15 mag. (askanews) – Oggi la telefonata – primo contatto diretto – con papa Leone XIV, domani la missione ‘lampo’ in Albania. Per Giorgia Meloni, però, l’appuntamento più importante di questi giorni sembra quello fissato per sabato alle 18 a Palazzo Chigi con il neo-cancelliere tedesco Friedrich Merz, soprattutto alla luce delle rivelazioni di ‘Die Welt’, secondo cui l’Spd avrebbe preteso, e ottenuto, che nel patto di coalizione l’Italia venisse esclusa dall’intesa di Berlino con Polonia e Francia (il cosiddetto formato Weimar plus).
“Merz e l’Ue – scrive Die Welt – puntano a una stretta collaborazione con l’Italia”. Una collaborazione che la Cdu avrebbe voluto sancire già nel contratto di coalizione. Il giornale tedesco rivela infatti che “nelle prime bozze del contratto di coalizione, l’Italia era esplicitamente indicata come membro di un asse ampliato con Germania, Francia e Polonia”.
Un formato cosiddetto “Weimar plus” in cui “dovrebbero essere coinvolti anche altri partner stretti come la Repubblica Ceca”. Nel testo finale del contratto di coalizione, tuttavia, l’Italia non è più menzionata. Secondo fonti di Die Welt, la rimozione è avvenuta su richiesta dell’Spd. “Diverse persone coinvolte nei negoziati europei – scrive il quotidiano tedesco – confermano che il passaggio sul ruolo dell’Italia era stato inserito dalla Cdu, ma cancellato su richiesta dei socialdemocratici”.
Indiscrezioni che pesano, soprattutto – appunto – a pochi giorni dall’incontro con Merz, confermato (secondo quanto rivelano alcune fonti a conoscenza della vicenda) dopo qualche tentennamento da entrambe le parti. Tra Meloni e Merz ci sono notevoli affinità di vedute, in particolare sui migranti e sulla necessità di rivedere il Green Deal, soprattutto per quanto riguarda l’automotive. L’obiettivo – visti anche i rapporti con Antonio Tajani, con cui è compagno di famiglia politica, il Ppe – era scardinare il tradizionale legame tra Berlino e Parigi, o almeno creare un rapporto più equilibrato in Europa. Una speranza che sembra essere stata subito spenta da Merz, che il giorno dopo l’elezione è andato a Parigi da Macron, con cui ha rilanciato il patto della ‘locomotiva’ franco-tedesca come forza trainante dell’Ue.
Comunque sia, le indiscrezioni di ‘Die Welt’ hanno suscitato prevedibili polemiche in Italia. Fdi accusa in particolare il Pd di remare contro gli interessi nazionali. Secondo il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti, “se fosse confermato che l’eliminazione del riferimento all’Italia è avvenuta su pressione della sinistra tedesca, saremmo di fronte a un atto gravissimo. Un danno che non colpisce un governo, ma l’intera nazione. Sconcerta il silenzio della solita sinistra anti italiana – che condivide con l’Sp la stessa famiglia politica europea – che, ancora una volta, anche fuori dai confini nazionali, si dimostra incapace di difendere il ruolo dell’Italia. Al di là dei singoli colori politici, chi ama l’Italia ha il dovere di fare fronte comune, pretendere rispetto e difendere con determinazione la dignità e l’interesse della nostra nazione in Europa”.
Intanto questa mattina Meloni ha sentito papa Leone XIV nel primo contatto diretto dopo l’elezione. La premier, che domenica parteciperà alla cerimonia di intronizzazione del pontefice, ha sottolineato il “legame indissolubile che unisce l’Italia al Vicario di Cristo”. L’Italia, è stato spiegato in una nota di Palazzo Chigi, “apprezza e sostiene gli sforzi della Santa Sede per la pace e la cessazione dei conflitti in tutti gli scenari di crisi dove le armi hanno preso il posto del confronto e del dialogo”. Meloni ha anche “rinnovato la disponibilità dell’Italia a continuare a lavorare, insieme alla Santa Sede, per uno sviluppo etico e al servizio dell’uomo dell’intelligenza artificiale”, tema che è stato al centro della Presidenza italiana del G7 lo scorso anno.
Domani Meloni sarà a Tirana, per la sesta riunione della Comunità Politica Europea, organismo che raccoglie i Paesi del continente (non solo membri dell’Ue) promosso a suo tempo da Emmanuel Macron con cui, in questa fase, i rapporti sono – ancora una volta – molto tesi. Questo a causa dell’attivismo dei ‘volenterosi’, con Meloni che ha scelto di non andare a Kiev ma di collegarsi da remoto, ma anche per le ‘ruggini’ lasciate dall’evento di Parigi sull’attrazione dei cervelli, a cui il governo italiano ha deciso di non partecipare con la ministra Anna Maria Bernini, inviando in rappresentanza l’ambasciatrice in Francia. A Tirana è anche previsto un incontro bilaterale fra la presidente del Consiglio e il primo ministro albanese Edi Rama – appena rieletto per la quarta volta – al termine del quale verrà adottata una Dichiarazione congiunta volta a rafforzare ulteriormente la cooperazione bilaterale fra le due nazioni. L’incontro offrirà anche l’occasione per fare il punto sull’attuazione del Protocollo Italia-Albania.