Roma, 2 dic. (askanews) – Su invito di Re Hamad bin Isa del Bahrein, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi sarà a Manama dove domani parteciperà al 46° Vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), organizzazione che riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar.
Il vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo, paragonabile nel formato ad un ‘Consiglio europeo’ dei Paesi del Golfo, ha cadenza annuale e non prevede d’abitudine la partecipazione di leader esterni all’organizzazione. Nel recente passato, infatti, soltanto il presidente turco Erdogan (2023), il presidente cinese Xi (2022), il primo ministro britannico May (2016), il presidente francese Hollande (2015) e il presidente iraniano Ahmadinejad (2007) sono stati invitati a partecipare al Vertice annuale.
Inoltre, il CCG rappresenta un forum di consultazione a livello leader che si riuniscono (separatamente dal vertice) con gli Stati Uniti (da ultimo il maggio scorso a Riad con il Presidente Trump) e con l’Unione europea (ottobre 2024 a Bruxelles a cui ha partecipato anche il Presidente Meloni).
La partecipazione della presidente Meloni, spiegano fonti italiane, “rappresenta, dunque, un segnale molto significativo del rinnovato protagonismo dell’Italia sulla scena internazionale e della solidità delle relazioni costruite dal Governo italiano in questi tre anni. L’invito rivolto al presidente del Consiglio sottolinea il ruolo di primaria importanza che l’Italia ha assunto nel contesto del ‘Mediterraneo allargato’, anche come interlocutore privilegiato delle nazioni di un’area strategica come il Golfo e la Penisola Araba”.
La presidente del Consiglio – viene sottolineato dalle stesse fonti – terrà un discorso incentrato sulle diverse opportunità di cooperazione tra Italia e nazioni del Golfo, tra Mediterraneo e Penisola araba, oltre che sul futuro del Medio Oriente. Meloni parteciperà al pranzo ufficiale che concluderà il vertice. Il rafforzamento della cooperazione con le nazioni del Golfo è stata una priorità del Governo italiano sin dal suo insediamento.
Finora, Meloni ha visitato il Qatar (settembre 2023), gli Emirati Arabi Uniti (tre volte: marzo 2023, dicembre 2023 e gennaio 2025), l’Arabia Saudita (gennaio 2025) e il Bahrein (gennaio 2025, prima visita di un presidente del Consiglio italiano). Inoltre, la presidente del Consiglio ha incontrato il principe ereditario del Kuwait a margine dei lavori delle Nazioni unite nel settembre 2024 e sentito telefonicamente il Sultano dell’Oman due volte quest’anno.
Meloni ha anche incontrato i leader del Golfo in numerose occasioni in Italia: il Presidente degli Emirati Arabi Uniti tre volte, a luglio 2023 per il Vertice su Migrazioni e Sviluppo, a giugno 2024 per il G7 e febbraio 2025 durante la prima visita di Stato in Italia; l’Emiro del Qatar nell’ottobre 2024 durante la visita di Stato; il re del Bahrein due volte nell’ottobre 2023 e nel luglio 2025 e il principe ereditario e primo ministro del Bahrein nel settembre 2025.
In queste occasioni, l’Italia ha tra l’altro avviato partenariati strategici con gli Emirati Arabi Uniti e con l’Arabia Saudita e ha firmato diverse intese su investimenti con Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Qatar. È nelle fasi finali di negoziato un’intesa tra Italia e Segretariato del CCG per avviare una cooperazione rafforzata. L’intesa sarà firmata in occasione di una prossima visita a Roma del Segretario Generale del CCG.
La presidente del Consiglio – viene sottolineato – è, inoltre, costantemente in contatto con i leader del Golfo sui principali punti all’ordine del giorno dell’agenda internazionale: dal Medio Oriente all’Ucraina, dalla Libia al Sudan, dal Mar Rosso allo Yemen. Le nazioni del Golfo hanno anche siglato diversi accordi con l’Italia, integrando il Piano Mattei per l’Africa con le loro strategie di investimento e sviluppo. Gli Emirati Arabi Uniti contribuiscono anche finanziariamente al fondo multi-donatori del Piano Mattei presso la Banca Africana di Sviluppo e diverse imprese italiane e del Golfo hanno siglato intese di cooperazione per investire congiuntamente nel Continente africano, in particolare nel settore dell’energia, dell’agricoltura, delle infrastrutture e della formazione. Questi accordi mobilitano capitali con tecnologia italiana per progetti in Africa, in sinergia con il Global Gateway della Ue.

