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mercoledì, 22 Ottobre, 2025
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Meloni: l’Italia contribuirà alla pace in Ucraina ma non manderà soldati

Roma, 22 ott. (askanews) – Al processo di pace in Ucraina “ciascuna nazione contribuirà per la sua parte ma abbiamo già chiarito che l’Italia non invierà sul terreno propri soldati”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle sue comunicazioni in aula al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. “Sull’Ucraina la nostra posizione non cambia e non può cambiare” ha quindi detto. Non può cambiare, ha osservato “davanti alle vittime civili, alle immagini delle città, delle case, delle stazioni elettriche di stoccaggio del gas sistematicamente bombardate dai russi con il solo e preciso intento di rendere impossibile la vita alla popolazione civile, che resiste eroicamente da quasi quattro anni a un conflitto su larga scala”. Un “cinismo” che ha aggiunto “non si è fermato nemmeno di fronte ai convogli umanitari delle Nazioni Unite che trasportavano beni di prima necessità”.

“L’ho ripetuto a Zelensky – ha spiegato la premier – a margine del Consiglio europeo informale di Copenhagen, ancora al telefono qualche giorno fa. Il nostro sostegno al popolo ucraino resta fermo, determinato, nell’unico intento di arrivare alla pace. Tale pace, però, deve essere giusta e non frutto della sopraffazione, il che implica una soluzione equa, frutto di un percorso negoziale credibile nel quale, chiaramente, nessuna decisione sull’Ucraina può essere presa senza l’Ucraina e nessuna decisione sulla sicurezza europea può essere presa senza l’Europa. Assicurare la difesa dell’Ucraina è interesse dell’intera Europa perché, se venisse consentita l’invasione di una nazione europea, dal giorno dopo nessuno potrebbe sentirsi veramente al sicuro da aggressioni esterne”. Un percorso, ha affermato ancora Meloni, si deve fare “insieme agli Stati Uniti, che, come ho sempre detto, devono essere parte integrante di questi sforzi, per definire garanzie di sicurezza robuste, credibili, efficaci nella loro chiaramente capacità di deterrenza, per Kiev e per tutti noi”. Parlando, poi, della crisi in Medio Oriente, Meloni ha detto che “Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance” del futuro Stato palestinese “ed esser disarmato. Sono le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina, e il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate”. Poi ha aggiunto:”Le vicende delle ultime ore dimostrano quanto l’equilibrio” del cessate fuoco in Medio Oriente “sia fragile. La violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas dimostra chi sia il principale nemico dei palestinesi, ma non condividiamo la rappresaglia di Israele”.