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martedì, Febbraio 11, 2025
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Merkel, la sfida: fermare l’ultradestra per salvare l’Europa.

Forza Italia e il PPE devono scegliere: con Merkel e i suoi richiami alla responsabilità o con Friedrich Merz e le sue manovre, perlomeno disinvolte, che rischiano di minare le fondamenta stesse della democrazia europea.

È tornata Mutti, la “mamma” della Germania, come i suoi concittadini l’hanno affettuosamente chiamata. Poche parole, grande impatto politico. Angela Merkel, da tempo lontana dai riflettori, ha lanciato un messaggio potente: “Con l’ultradestra non si fanno accordi”. Una dichiarazione netta, senza ambiguità, che mette in difficoltà Friedrich Merz, leader della CDU, e scuote le fondamenta dell’intero Partito Popolare Europeo (PPE).

A Bruxelles, l’asse tra Manfred Weber e Antonio Tajani, da sempre ambiguo verso possibili aperture all’AfD, si trova ora in difficoltà. In Italia, Tajani appare spiazzato: il richiamo di Merkel collide con la realtà politica italiana, dove gli alleati di Forza Italia sono più a destra del PPE e flirtano con i cosiddetti Patrioti. La Lega, ad esempio, non solo condivide molte posizioni dell’AfD, ma ha stretti legami storici con l’FPÖ, l’ultradestra austriaca.

Proprio in Austria, l’appello della Merkel cade in perfetta coincidenza con l’iniziativa di un gruppo di ex politici di spicco contro l’ipotesi di una coalizione tra il Partito Popolare Austriaco (ÖVP) e l’FPÖ, con il suo leader, Herbert Kickl, come possibile cancelliere. “Non vogliamo Kickl alla Cancelleria”, ha affermato Heinz Fischer, ex presidente federale austriaco. Heide Schmidt, ex fondatrice del Forum Liberale, è stata ancora più esplicita: “L’FPÖ non è un partito come gli altri. Ha le carte in regola per distruggere la democrazia”.

Anche dentro l’ÖVP, il Partito Popolare austriaco, c’è chi lancia l’allarme. Franz Fischler, ex ministro, ha sottolineato l’esigenza di rafforzare l’Europa: “Sarebbe molto pericoloso se arrivassero al potere coloro che vogliono ridurre l’UE a una semplice unione economica”.

Ma esistono alternative? Secondo Rudolf Anschober, ex ministro della salute dei Verdi, una coalizione senza FPÖ è ancora possibile: “È tardi, ma non troppo tardi”. Heinz Mayer prova anche ad abbozzare soluzioni: un governo di minoranza o tecnico, entrambe opzioni previste dalla Costituzione austriaca.

L’uscita della Merkel sembra aver risvegliato le coscienze proprio nel cuore dell’Europa: è possibile fermare l’avanzata dell’ultradestra? Questa è la domanda. Ecco, nonostante la complessità del momento, un filo di speranza resta. Anzi, più che un filo. Se ritrova coraggio e visione, la politica ancorata alle grandi trradizioni democratiche e popolari può salvare l’Europa dal vento freddo della reazione radical-populista.