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Meta inzia ad addestrare IA in Ue su interazioni e contenuti pubblici

Milano, 14 apr. (askanews) – Meta annuncia che nell’Unione Europea inizierà “presto ad addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale sia sulla base delle interazioni che le persone hanno con l’IA di Meta, sia sui contenuti pubblici condivisi da utenti adulti”, come post e commenti pubblici sulle sue piattaforme.

Questo addestramento, che segue il lancio di Meta AI in Europa lo scorso mese, “consentirà di supportare meglio milioni di persone e aziende nell’UE, insegnando all’IA di Meta a comprendere e riflettere più accuratamente le culture, le lingue e la storia europee”, spiega Meta.

A partire da questa settimana, le persone che si trovano nell’Unione Europea e utilizzano le piattaforme di Meta inizieranno a ricevere notifiche – in app e via email – che spiegano la tipologia di dati che comincerà a utilizzare e “come questo migliorerà l’IA di Meta e l’esperienza complessiva degli utenti”. Queste notifiche includeranno anche un link a un modulo attraverso il quale sarà possibile opporsi in qualsiasi momento all’utilizzo dei propri dati in questo modo. “Abbiamo reso questo modulo facile da trovare, leggere e compilare, e rispetteremo tutte le richieste già ricevute di non utilizzare i dati, così come quelle che verranno inviate in futuro”, assicurano dalla casa madre di Facebook. “Come già sottolineato in precedenza, non utilizziamo i messaggi privati scambiati con amici e familiari per addestrare i nostri modelli di IA generativa – spiega – Inoltre, i dati pubblici provenienti da account appartenenti a persone nell’UE di età inferiore ai 18 anni non verranno utilizzati a fini di addestramento”.

L’annuncio arriva dopo che un anno fa Meta aveva posticipato “l’addestramento dei propri modelli linguistici di grandi dimensioni utilizzando contenuti pubblici, in attesa che i regolatori chiarissero i requisiti legali. Accogliamo con favore il parere fornito dal Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) a dicembre, che ha confermato come il nostro approccio iniziale fosse conforme ai nostri obblighi legali. Da allora, abbiamo collaborato in modo costruttivo con la Commissione irlandese per la protezione dei dati (IDPC) e non vediamo l’ora di continuare a portare tutti i benefici dell’IA generativa alle persone in Europa”.