Roma, 6 dic. (askanews) – Racconta il suo incontro con il Papa, l’emozione di cantare al Concerto per i Poveri in Aula Paolo VI, in Vaticano, davanti a Leone, il suo rapporto con la fede, il messaggio che pu arrivare dalla musica – la pace e l’unit – e i suoi progetti futuri. Michael Bubl parla ad askanews nel giorno in cui si esibisce in Vaticano, interpretando – fra gli altri brani – l’Ave Maria, come voluto dal Pontefice.
“Sono ancora sopraffatto dall’incontro – dice – , uno dei momenti pi belli della mia vita finora. difficile spiegare o esprimere quanto abbia significato per me, per la mia famiglia e per mia moglie. Onestamente, ero cos nervoso e sopraffatto che gli ho detto semplicemente che gli ero cos grato. stato molto dolce con me”.
Il Papa? “Un uomo umile, molto caloroso e davvero gentile – racconta Bubl – e questo mi ha reso ancora pi emozionato di essere qui”.
Cantare l’Ave Maria in Vaticano? “Oh, emozionato, confuso, confuso e terrorizzato. Tutte queste cose insieme. Voglio solo rendere orgogliosa la mia famiglia”.
La musica pu portare un messaggio di pace e unit? ” proprio questo il suo compito. Penso che la musica sia questo ponte perch credo che ci che fa ricordarci che abbiamo molte pi cose in comune di quelle che ci separano. Quindi adoro poter essere una piccola voce nel creare speranza”.
Infine i progetti per il futuro. “Ce ne sono tanti. Il primo essere un buon padre, essere davvero presente e godermi la crescita dei miei splendidi figli. Il secondo continuare a fare musica che amo per le persone che amo, cio voi. E il terzo continuare a crescere, semplicemente crescere, divertirmi, non prenderla mai troppo sul serio, e poi mettere tutto nelle mani di Dio, fare bene il proprio lavoro, essere integri, fare quello che fai con leggerezza e gentilezza e poi sapere che la tua famiglia e la tua fede sono al tuo fianco e che, qualunque cosa accada, in realt non poi cos seria, solo musica”.

